Appunti 28.02.2025 – Background e disegno strategico del Competitiveness Compass

1. Il 29 gennaio scorso la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha presentato la prima Iniziativa rilevante del suo secondo mandato (Competitiveness Compass). [1]
2. La nuova Iniziativa Competitiveness Compass (bussola per la competitività) è ampiamente in linea con le direttrici del Rapporto Draghi sulle politiche dell’UE per il rilancio della competitività (The future of European competitiveness. Part A. A competitiveness strategy for Europe).
I termini di riferimento della bussola della competitività, infatti, sono i tre grandi problemi delineati dal Rapporto Draghi rilasciato a settembre 2024 (si veda la figura che segue):
• crescente ritardo innovativo rispetto a Cina e Stati Uniti;
• esigenza di trovare un punto di equilibrio tra decarbonizzazione di processi produttivi e prodotti e tutela/rilancio della competitività del sistema produttivo europeo;
• ridurre l’eccessiva dipendenza da forniture di Paesi Terzi di alcune materie prime (tema già al centro dell’Iniziativa “critical raw material” lanciata a marzo 2023), in modo da rafforzare l’autonomia economica dell’UE e potenziare l’intera autonomia strategica dell’UE, inclusa quella militare. [2]
3. Tale Iniziativa è imperniata, pertanto, su tre pilastri verticali (core areas) che vanno a contrastare ciascuno dei tre problemi di cui sopra.
A latere si pongono cinque catalizzatori orizzontali (horizontal enablers):
• misure regolatorie dei primi due enablers (semplificazione ed eliminazione delle barriere al mercato unico);
• le misure degli altri tre enablers volte a migliorare il finanziamento congiunto da parte dell’UE e degli Stati Membri delle politiche per la competitività e a rendere più coerenti con le nuove strategie di politica industriale quelle formative e le politiche attive del lavoro.
Fig. 1 – Obiettivi delle Core areas della bussola per la competitività
4. Per il primo e il secondo pilastro della bussola per la competitività si può delineare uno specifico “quadro logico” basato su:
• sub-aree strategiche di intervento (aree di intervento).
• Iniziative faro (flagship initiatives).
Il terzo pilastro Ridurre le dipendenze eccessive e aumentare la sicurezza (autonomia strategica) contiene un insieme così articolato di Iniziative faro che non è opportuno individuare un livello logico intermedio fra pilastro e Iniziative faro.
5. Il primo pilastro Chiudere il divario innovativo si può articolare in quattro aree di intervento strategiche, raggruppabili in due cluster (quello delle aree abilitanti e quello delle aree settoriali), come riassume lo schema che segue.
Fig. 2 – Aree di intervento strategiche del pilastro Closing the innovation gap
6. Il secondo pilastro Decarbonizzazione e competitività si può articolare in diverse aree di intervento strategiche, come riassume lo schema che segue.
Fra le varie aree di intervento spicca il Clean Industrial Deal che:
• riprende ampiamente le direttrici del Green Deal industrial plan varato il 1° febbraio 2023;
• si concentra, in particolare, su tre ambiti settoriali (metallurgia e siderurgia; chimica e automotive), ma ovviamente influenzerà anche le strategie di rilancio della competitività dei settori produttivi del primo pilastro della bussola per la competitività.
Fig. 3 – Sub-aree di intervento strategiche del pilastro Decarbonizzazione e competitività
7. Il terzo pilastro Ridurre le dipendenze eccessive e aumentare la sicurezza include le seguenti Iniziative faro:
• Partenariati per il commercio e gli investimenti puliti.
• Iniziativa di Cooperazione Energetica e Tecnologie Pulite Trans-mediterranee.
• Piattaforma di acquisto congiunto per Minerali Critici.
• Revisione delle Direttive sugli Appalti Pubblici.
• Libro bianco sul Futuro della Difesa Europea.
• Strategia per affrontare i rischi globali, climatici e non.
• Strategia per la Sicurezza Interna.
• Piano di Adattamento al Cambiamento Climatico.
• Strategia sulla resilienza idrica.
*************
[1] European Commission (2025); A Competitiveness Compass for the EU; COM(2025) 30; 29.01.2025, final.
[2] Fontana O. (2025), Il Competitiveness Compass: molte ambizioni, qualche preoccupazione, Centro Studi sul Federalismo, Commenti N. 314, 4 febbraio 2025.