Author: Antonio Bonetti

Independent advisor on strategic planning, project management and fundraising, with 18 years of professional experience.

Il progetto Metropoli strategiche, le aree rurali del Lazio e i GAL

Questo post tratta del potenziale ruolo di rappresentante degli interessi politici ed economici delle città medie e piccole del Lazio per i GAL, a fronte dell’ulteriore rafforzamento della Città Metropolitana di Roma. La centralità attuale, nel dibattito e a livello politico-istituzionale, delle Città Metropolitane, inter alia, implica una forte divaricazione nella distribuzione dei finanziamenti che vengono riservati alla Città Metropolitana di Roma (in primis tramite i PON Governance e Città Metropolitane) e agli altri territori del Lazio. In questa luce, è cruciale che i nuovi GAL del Lazio sappiano fare leva sul ruolo ad essi attribuito dalla normativa comunitaria nella gestione di finanziamento per lo sviluppo rurale, per accreditarsi come “agenzie di sviluppo locale”, capaci di esprimere una elevata capacità di lobbying e, non ultimo, di valorizzazione di ulteriori fonti di finanziamento pubbliche aggiuntive rispetto a quelle del PSR Lazio 2014-2020.

Il progetto Metropoli strategiche, le aree rurali e i piccoli comuni

Il post critica il progetto Metropoli Strategiche finanziato dal PON Governance, in quanto può creare ulteriori fratture, anche politiche, fra Città Metropolitane e città medie e minori. Il progetto, anche se annovera fra i beneficiari solo le Città Metropolitane, non è finanziato dal PON Metro, ma dal PON Governance che, invece, dovrebbe potenziare le capacità di scelta politica ed amministrative di tutti gli Enti Locali. Inoltre, testimonia chiaramente il completo sbilanciamento del dibattito, e anche dell’allocazione di finanza pubblica, verso le città, specialmente quelle più grandi.

I nuovi GAL del Lazio: cruciale che si ritaglino un ruolo di rilievo nel negoziato sulla PAC post 2020

Questo post, rimarcando di nuovo le potenzialità dei GAL come “agenzie di sviluppo locale” dell’area geografica interessata dai loro PSL, propone che i nuovi GAL sappiano definire autonomamente un percorso di empowerment rispetto alle funzioni ad essi delegate dalla normativa comunitaria, cimentandosi già nel 2017 nella sfidante prova di rappresentare gli stakeholders che partecipano alla loro base associativa nei due negoziati in corso sulla revisione di medio termine della PAC 2014-2020 e, ancor più importante, sull’architettura complessiva e sulle priorità strategiche della PAC post 2020.

Il dibattito sulla riforma della PAC post 2020

Il post evidenzia che il dibattito, già avviato, sulla riforma della PAC post 2020 presenta delle criticità che meritano maggiore attenzione. Fra tali criticità, che emergono anche nel questionario on line della Commissione alla base della consultazione aperta che termina il 2 maggio p.v., spiccano le seguenti: (i) possibilità di un indebolimento dell’articolazione della PAC in due pilastri; (ii) eccessiva enfasi sui rischi di carenza di cibo e sulla funzione di produttore di cibo del comparto agricolo; (iii) ridimensionamento del carattere multi-funzionale della PAC e dell’ancoraggio forte ai territori – approccio “place-based” – degli interventi per lo sviluppo rurale.

Active and Assisted Living: il programma europeo più utile per sostenere l’innovazione sociale

Il post presenta background normativo e caratteristiche peculiari del Programma Active and Assisted Living (AAL), Programma congiunto della Commissione e degli Stati Membri dell’UE che, sin dal 2008, finanzia progetti in grado di proporre nuove soluzioni ai problemi delle persone più anziane, soluzioni che coniugano innovazioni tecnologiche e sociali.

La “silver economy”. Una grande opportunità per la stagnante economia europea

Il post presenta le ragioni dell’attenzione e degli interventi di sostegno dell’UE per la “silver economy”. L’invecchiamento della popolazione, nella visione della Commissione, si sta sempre più delineando come un classico problema/opportunità. Le persone più anziane, infatti, esprimono una domanda di servizi che sta stimolando, grazie alle opportunità dischiuse da dispositivi digitali e robotica, nuove soluzioni a vecchi problemi, nuove soluzioni che combinano innovazioni tecnologiche e sociali.