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Il post presenta il Corso (di oltre 12 ore) “Nuovi modelli di finanziamento per le Scuole: strategie di fundraising e accesso ai fondi europei” del CEIDA (Roma, 6 e 7 marzo 2017)
Nei PSR regionali 2014-2020 diverse Sottomisure/operazioni potrebbero sostenere il consolidamento di esperienze imprenditoriali e di innovazione sociale che vanno oltre il concetto di “agricoltura sociale”. Il post rimarca l’esigenza di avviare delle indagini approfondite su interventi pubblici di sostegno e forme di incubazione che possano sostenere gli imprenditori agricoli più orientati ad ampliare ancora il concetto di “multifunzionalità” e progetti di innovazione sociale anche nelle zone rurali.
Il post, in merito all’esigenza di ulteriori studi e ricerche sui business models di imprese agricole e agro-sociali, già rimarcata su questo blog in precedenza, pone in luce l’importanza della call di Horizon 2020 “Business models for modern rural economies” la cui prima scadenza è fissata al 14.02.2017.
Il post evidenzia che la terziarizzazione delle aziende agricole e la c.d. “agricoltura sociale” possono essere importanti per ampliare l’offerta di servizi di cura alla persona e alla comunità, specialmente, nelle “aree interne” ed altre aree marginali, ma bisogna anche capire ancora meglio la dimensione effettiva del fenomeno. Inoltre, bisogna capire in che misura tale fenomeno non sia semplicemente il portato della “ritirata” del sistema di welfare pubblico.
Questo post evidenzia l’opportunità che i GAL rafforzino progressivamente le attività di analisi e di proposta tecnica e politica in modo non solo da migliorare la loro capacità di gestione dei PSL e di intercettare risorse pubbliche aggiuntive, ma anche da contribuire a riequilibrare un dibattito che esalta, esprimendo una visione abbastanza parziale, il ruolo delle città come motore dell’innovazione tecnologica e sociale. Alcuni esempi concreti che chiudono il post evidenziano, invece, che anche nel settore primario e nelle zone rurali si possono sviluppare sofisticati e utili progetti di innovazione tecnologica e sociale resi possibili dalle c.d. “tecnologie abilitanti”, finanche nelle aree più arretrate. I GAL dovrebbero farsene promotori, essendo l’innovazione una delle caratteristiche fondamentali dell’approccio LEADER.
Il post evidenzia l’esigenza, nell’ambito del dibattito sulle smart cities, di prestare maggiore attenzione all’innovazione sociale. Il dibattito, infatti, appare troppo ancorato a una sorta di tecno-determinismo, per cui l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei processi e dei servizi sono considerati gli elementi portanti di città più efficienti e vivibili. Ovviamente, queste innovazioni contano, ma vanno inquadrate nella loro adeguata dimensione di tecnologie abilitanti, a fianco delle quali dare il giusto peso ai processi di inclusione – decisionale e sociale – dei cittadini e a percorsi di innovazione sociale dal basso.
All Italian Public Administrations (PAs), irrespective of their size, face increasing financial constraints. Furthermore, ongoing institutional and administrative reforms bring about both the set up of new functions and new public expenditure. That is the case, in particular, for Local Authorities.
This short note presents National Operating Program ‘Governance e capacità istituzionale’, i.e. the main Program co-financed by the ERDF and the ESF aimed at sustaining the paradigm ‘open government’ and PA reforms in Italy.
Open government and open data are all the rage.
This short note is about the main financial instruments of the EU aimed at sustaining the paradigm ‘open government’ and the digital revolution within the European Public Administrations.
It is widely acknowledged that cities are the main drivers of economic growth, but they are not yet sustainable in a broad sense. Indeed, they face many wicked problems - economic deprivation, social exclusion and air pollution just to name a few. Furthermore, most Europeans live in urban areas.
Thus, the paradigm “smart cities” is front and center when debating innovative public policies.
This factsheet presents:
• the strategic framework of the policies supporting this paradigm, both at the EU and the Italian levels,
• main public financing streams aimed at improving urban assets and policies.
This Guide presents a strategic map on EU Funds, both those managed by the EC and its executive agencies directly and those managed by Member States and regions.
The Guide sets out how each European Programme is anchored in the general framework of EU policies and potential synergies between different EU Funds.