Questo post riporta una intervista a Elena Zanella, figura di spicco del fundraising italiano, con la quale già da un po’ di tempo scambiamo pareri e suggerimenti su come migliorare l’approccio degli enti non profit ai finanziamenti dell’UE e, soprattutto, integrare meglio fundraising da privati e fundraising “istituzionale”. Elena rimarca, in particolare, l’importanza di un approccio strategico al fundraising. Elena ed io ne discuteremo ancora in un workshop, organizzato da Eurosportello, che si terrà a Firenze il 12 e 13 novembre.
Author: Antonio Bonetti
Independent advisor on strategic planning, project management and fundraising, with 18 years of professional experience.
La call for proposal “Sostegno al riposizionamento competitivo dei sistemi imprenditoriali territoriali” della Regione Lazio e l’europrogettazione
La call attuativa dell’Azione Cardine 11 “Sostegno al riposizionamento competitivo dei sistemi imprenditoriali territoriali”, se vengono esaminati attentamente tutti i documenti che la compongono, conferma che, in genere, le proposte di progetto, affinchè possano avere buone chance di accedere ai fondi dell’UE, debbono: (i) rispettare vincoli, definizioni e indicazioni strategiche delle Comunicazioni della Commissione e della normativa dell’UE, (ii) essere permeate da un elevato “mainstreaming”, ossia risultare caratterizzate da una elevata coerenza con gli orientamenti generali delle politiche europee.
POR FESR Lazio 2014-2020 e strumenti finanziari: una intervista ad Andrea Gallo
Questo post riporta una intervista all’esperto di finanza agevolata e di fondi europei Andrea Gallo, direttore responsabile del periodico telematico di informazione economica FASI. L’intervista concerne l’uso, da parte della Regione Lazio, degli strumenti finanziari per l’attuazione di rilevanti azioni di sostegno al tessuto produttivo nell’ambito del POR FESR 2014-2020
L’Azione Cardine 11 della programmazione unitaria dei fondi europei della Regione Lazio: obiettivi e procedure attuative
L’Azione Cardine 11 “Sostegno al riposizionamento competitivo dei sistemi imprenditoriali territoriali” costituisce un autentico caposaldo della programmazione unitaria dei fondi europei nel Lazio. Tale Azione, finanziata nell’ambito del POR FESR 2014-2020, è cruciale per attuare la strategia di reindustrializzazione regionale, presentata nel documento programmatico “Valore Aggiunto Lazio”. Al tempo stesso, l’avviso pubblico del 30 luglio scorso costituisce da un lato un interessante esempio di approccio bottom up alla formulazione delle strategie di sviluppo e di riposizionamento competitivo, ma dall’altro è un autentico “gateway”, per cui solamente quei territori che sapranno proporre strategie di sviluppo imprenditoriali valide potranno garantire alle imprese locali un rilevante flusso di finanza agevolata a valere di diverse azioni del POR FESR.
Lezioni di “good governance” della Regione Lazio sui fondi europei
La programmazione pluriennale degli interventi di sviluppo che caratterizza i fondi strutturali europei consente di stabilizzare le aspettative di tutti gli operatori e, quindi, indirettamente, di sostenere gli investimenti. Il post, di conseguenza, pone in evidenza quanto sia importante che la Regione Lazio abbia formalmente avviato la programmazione degli interventi regionali cofinanziati dai fondi europei con un workshop e con un documento strategico che hanno consentito a tutti gli operatori del Lazio di acquisire una dettagliata conoscenza sugli interventi che verranno attuati – e sulle procedure di implementazione – fino al termine del 2015.
Approccio strategico ai fondi europei. La matrice di finanziabilità delle organizzazioni
Il post rimarca di nuovo l’importanza di un approccio strategico – e quindi programmato, costantemente gestito e non estemporaneo – ai fondi europei per tutte le organizzazioni.
La matrice di finanziabilità di una organizzazione – si tratti di una impresa commerciale, di una cooperativa, di un ente non profit, o anche di enti pubblici – è il fulcro di un autentico approccio strategico ai fondi dell’UE e, fondamentalmente, segue la logica generale di combinare sempre nel modo più adeguato fabbisogno finanziario e fonti di finanziamento di una organizzazione e i relativi cicli temporali.
Tale matrice costituisce una sorta di cruscotto operativo per una ricerca di finanziamenti agevolati realmente pertinente rispetto ad esigenze e capacità di una data organizzazione.
I fondi europei 2014-2020: opportunità e responsabilità per gli Enti Locali
Nella nuova programmazione dei Fondi Strutturali e per l’Investimento Europeo (Fondi SIE), gli Enti Locali hanno minori opportunità e maggiori responsabilità. Questa esplicita posizione si attaglia soprattutto ai Fondi Strutturali (FESR e FSE), mentre appare sostanzialmente invariato il novero delle opportunità legate all’attuazione dei Programmi di Sviluppo Rurale regionali cofinanziati dal FEASR.
Ciò che è innegabile è che aumenteranno invece – o almeno questo è auspicabile – le responsabilità degli EE.LL. in relazione all’obiettivo di un efficace uso dei Fondi SIE 2014-2020.
La nuova programmazione dei fondi europei e le riforme istituzionali, pertanto, richiedono un salto di qualità agli EE.LL. Gli EE.LL. sapranno migliorare i processi decisionali e innovare? Come?
Promuovere la social innovation tramite il PON “Per la Scuola”
Mappatura dei fondi europei: criteri di riferimento e criticità
La mappatura dei finanziamenti dell’UE si può fare in base a diversi criteri.
In primo luogo sono possbili varie classificazioni dei fondi europei a seconda degli ambiti di policy (ambiti settoriali) considerati, da quelli stabiliti autonomamente dagli esperti a quelli già stabiliti dal legislatore europeo, quali gli Obiettivi Tematici dei Fondi SIE.
Va poi considerata la principale classificazione dei fondi dell’UE, che si basa sul metodo di esecuzione degli interventi, per cui si possono distinguere tra Fondi/Programmi “a gestione diretta”, quali il famigerato Horizon 2020 e Fondi “a gestione concorrente” (in linea di massima i Fondi SIE). Due altre utili mappature fanno riferimento alle varie categorie di potenziali beneficiari e alle varie categorie di potenziali destinatari finali, ossia gli operatori che “ricevono” i benefici del progetto (persone fisiche o anche persone giuridiche).
I fondi europei come strumento di stabilizzazione delle aspettative. Ma non in Italia
Il post evidenzia due aspetti: (i) i fondi europei, specialmente quelli strutturali e per le politiche strutturali della pesca e in campo agricolo, possono contribuire fortemente a stabilizzare le aspettative degli operatori economici, in forza del principio di programmazione pluriennale di tali fondi; (ii) per come si sta sviluppano la programmazione 2014-2020 in Italia, sfortunatamente, si può esprimere il fondato dubbio che anche nel nuovo ciclo questa funzione di stabilizzazione delle aspettative sarà modesta.
Inevitabilmente, questo secondo aspetto inciderà negativamente sia sulla ripresa degli investimenti reali interni, sia sull’attrazione di investimenti dall’estero.