Il post presenta l’Obiettivo Specifico 4.6 Cultura e turismo sostenibile del PR FESR Lazio 2021-2027.
Questo Obiettivo Specifico presenta una logica di fondo che si è ormai ampiamente radicata nelle politiche pubbliche a sostegno del turismo sostenibile e del rilancio dei piccoli paesi. Tale logica poggia sull’idea di riqualificare luoghi storico-culturali e di elevato pregio architettonico per farli diventare spazi di fruizione artistico e culturale, ma anche spazi per l’erogazione di servizi tradizionali e innovativi di cura alla persona e alla comunità. A tal fine vengono anche previste azioni di sostegno per promuovere pratiche di cittadinanza attiva e la presa in carico di tali servizi da parte di “imprese sociali” e associazioni (in fondo questa è anche la logica del bando “Attrattività borghi” del PNRR). L’aspetto specifico che provo ad evidenziare è che tali interventi non dovrebbero solo puntare ad attrarre più turisti, ma anche e soprattutto ad attrarre nuovi residenti, fra i quali dovrebbero essere oggetto di particolare attenzione i “nomadi digitali” (lavoratori che possono lavorare da remoto e, quindi, possono anche spostare la loro residenza dai grandi centri a dei piccoli paesi particolarmente attrattivi per la ricchezza di siti culturali, per il patrimonio ambientale e per i ritmi più lenti di vita). Sono condizioni abilitanti ineludibili rispetto all’obiettivo di attrarre “nomadi digitali” che i piccoli paesi offrano prestazioni di connettività digitale molto elevate e che sia parimenti disponibile un novero soddisfacente di servizi alla persona e alla comunità.
Month: November 2022
Lo “sviluppo territoriale integrato” nelle aree marginali del Lazio: quali opportunità di finanziamento nell’ambito della politica di coesione nazionale?
Il post ricorda che il PR FESR Lazio 2021-2027 si caratterizza per una marcata concentrazione degli interventi della “progettazione integrata territoriale” nelle aree urbane. L’aspetto più eclatante della evidente scarsa attenzione per le “aree interne” ed altre aree a rischio di marginalità sociale è la mancata attivazione dell’Obiettivo Specifico 5.2 dei PR FESR, che dovrebbe sostenere lo sviluppo locale in aree diverse da quelle urbane. A fronte della scelta ampiamente discutibile di non attivare l’OS 5.2 del PR FESR, per i Comuni delle aree territoriali più fragili del Lazio sarà opportuno capire meglio come valorizzare gli interventi della politica di coesione finanziati con finanza pubblica nazionale. Fra questi si ricordano il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), il Fondo di Sostegno ai Comuni marginali e il Fondo concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale. Infine, si evidenzia che una partita importante si giocherà con l’attuazione a livello regionale, nel periodo fino al 2027, della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), di fatto non pervenuta nella programmazione regionale 2014-2020.
Fondi Strutturali e “sviluppo territoriale integrato”: il PR FESR Lazio 2021-2027 si distingue per una forte concentrazione degli interventi nelle aree urbane
Il post evidenzia che, quantunque quello del Lazio è il “racconto di due regioni” – con, da un lato, Roma Capitale che, malgrado tanti problemi, è una “città globale” – e, dall’altra, il resto del territorio fatto di varie aree periferiche (i Comuni del versante appenninico della Città Metropolitana di Roma e le quattro Province laziali), il PR FESR Lazio 2021-2027 si caratterizza per una marcata concentrazione degli interventi della “progettazione integrata territoriale” nelle aree urbane (Roma Capitale e le quattro città medie capoluogo di Provincia). L’aspetto più eclatante è la mancata attivazione dell’Obiettivo Specifico 5.2 dei PR FESR che dovrebbe sostenere lo sviluppo locale in aree diverse da quelle urbane.
Questo significa che gli altri Comuni – specialmente quelli più fragili e/o a rischio di spopolamento – dovranno fare lobbying per un più sagace utilizzo da parte della Regione di altri Fondi che possono sostenere lo sviluppo di arre territoriali più fragili, in primis i molteplici finanziamenti a sostegno della Strategia Nazionale per le Aree Interne, ma anche il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), alcune linee di intervento del PNRR più orientate ai territori e altri Fondi “a sostegno della coesione” finanziati dalla fiscalità generale, gestiti direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Andranno verificate con attenzione, nei prossimi mesi, anche le scelte strategiche della Regione in merito agli interventi di sviluppo rurale del Complemento regionale al Piano Strategico nazionale della PAC 2023-2027, in particolare quelli inerenti all’approccio LEADER e all’iniziativa “Piccoli Comuni intelligenti”.