Le attività di animazione territoriale inerenti il bando del PSR Lazio sui Piani di Sviluppo dei Comuni (ex SottoMisura 7.1 del PSR), che scade il prossimo 15 settembre, mi hanno confermato che uno dei motivi di maggiore interesse per la Misura 7 del PSR Lazio da parte degli Enti Locali (EE.LL.) è costituito dal fatto che questi interventi saranno integralmente finanziati con risorse pubbliche del PSR. [1]
Gli amministratori locali, pertanto, stanno riservando grande attenzione alla Misura 7 dei PSR. In realtà, il novero delle operazioni del PSR congruenti con obiettivi e funzioni degli EE.LL. è più ampio.
Queste, in prima battuta, si possono raggruppare in tre blocchi, riconducibili, essenzialmente, alla articolazione delle operazioni in Misure/SottoMisure stabilita a tavolino dai Regolamenti dell’UE (v. Figura 1).
Anche non considerando l’approccio LEADER per le finalità particolari del LEADER e dei Piani di Sviluppo Locale gestiti dai GAL, emerge chiaramente quanto sia ampio il novero degli interventi del PSR che possono consentire agli EE.LL. di imbastire delle lungimiranti strategie di sviluppo del loro territorio e di ampliare l’offerta di servizi di cura alla persona e alla comunità nelle zone rurali.
Appare opportuno, pertanto, operare una tassonomizzazione delle varie operazioni del PSR Lazio potenzialmente più utili per gli EE.LL. meno ancorata alla loro distribuzione per Misure previste dai Regolamenti dell’UE, in modo da:
• facilitarne una più razionale lettura d’insieme;
• capire meglio come valorizzare le potenziali sinergie fra le operazioni di Misure diverse (anche per finanziare innovativi progetti di innovazione sociale nelle aree rurali);
• spingere gli EE.LL. a formulare delle strategie di sviluppo locale dei loro territori più ambiziose ed internamente coerenti di quelle rese possibili dai vincoli del bando ex SottoMisura 7.1 sui Progetti Pubblici Integrati di Comuni singoli e/o associati (per i quali, purtroppo, si possono valorizzare solo le operazioni della Misura 7).
Una siffatta tassonomizzazione è volta a definire dei macro-settori tematici di intervento (funzioni di policy) in cui allocare le varie operazioni richiamate in precedenza, macro-settori definiti in base a tre parametri:
• fabbisogni associati a ciascuna operazione nel PSR;
• tipologie di investimenti (tipologie di costi) finanziati dalle operazioni;
• esiti attuativi e risultati/impatti di operazioni analoghe finanziate dal PSR 2007-2013 (operazioni che si possono individuare, principalmente, in quelle dell’Asse 3 dei PSR 2007-2013 – Asse “Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale” – e, più specificamente, nell’ambito del cluster “Misure intese a migliorare la qualità della vita nelle zone rurali”).
A parere di chi scrive, per tenere conto adeguatamente di fabbisogni stabiliti dal PSR per le varie operazioni di interesse per gli EE.LL. e delle diverse tipologie di investimento di queste, si possono definire quattro macro-settori di intervento:
• Servizi di cura alla persona essenziali (infrastrutture su piccola scala e servizi per l’infanzia, servizi educativi, servizi socio assistenziali);
• Infrastrutture su piccola scala per servizi di tutela del patrimonio ambientale e del paesaggio (riduzione e recupero di detrattori ambientali, quali le cave dismesse, rafforzamento di coperture vegetali, inerbimenti e fasce tampone lungo corsi d’acqua e detrattori ambientali, riqualificazione delle aree umide, rinaturalizzazione di aree degradate e tutela delle aree ad alto valore naturalistico);
• Infrastrutture su piccola scala per sostenere la diversificazione dell’economia locale, il settore culturale e il turismo sostenibile (centri visita, musei, piccoli teatri, aree e percorsi attrezzati, piste ciclabili, riqualificazione di edifici pubblici funzionali all’attività culturali, recupero di strutture legati all’attività rurale tradizionale, quali i frantoi e i vecchi mulini);
• Infrastrutture viarie e di rete (strade “vicinali” rurali e forestali, acquedotti, reti fognarie e depuratori, reti di distribuzione dell’energia).
Per rendere ancora più utile tale esercizio di riclassificazione delle operazioni del PSR e farlo divenire realmente uno strumento di accompagnamento alle decisioni, si possono anche suddividere le operazioni per grado relativo di pertinenza di queste rispetto alle funzioni di policy e agli interessi strategici degli EE.LL. Per comodità di analisi si definiranno solo le categorie “importanza elevata” per gli EE.LL. e “importanza bassa”, fondamentalmente in base ai seguenti criteri:
• funzioni essenziali dei Comuni (e delle Unioni dei Comuni) stabilite dal Testo Unico sugli Enti Locali;
• ruolo riservato agli EE.LL. dal PSR per ciascuna delle operazioni (in alcuni casi sono beneficiari diretti, in altri sono i promotori di innovativi Partenariati Pubblici Privati e in altri casi ancora sono solamente Ente serventi che concedono concessioni per la realizzazione degli interventi, oppure svolgono funzioni di animazione fra gli operatori economici locali);
• importanza relativa dei contributi del PSR affinchè gli EE.LL. possano continuare a fornire servizi di base alla popolazione locale, a fronte del continuo ridimensionamento dei trasferimenti dal Governo centrale.
In questo modo, si può definire una tabella a doppia entrata (v. Tab. 1) in cui le operazioni potenzialmente più utili per gli EE.LL. sono distribuite, appunto, per ambiti tematici e importanza relativa per gli EE.LL. [2]
Questa tassonomizzazione alternativa delle operazioni più utili per gli EE.LL., nella sua semplicità, fornisce una mappatura delle linee di finanziamento del PSR che consente agli amministratori locali di individuare rapidamente le operazioni più congruenti rispetto ai fabbisogni e alle specifiche priorità di intervento dei loro territori.
P.S. Dimenticavo… se consideriamo anche i finanziamenti “diretti” dell’UE e i Fondi Strutturali, vi sono molti altri strumenti di finanziamento che gli EE.LL. potrebbero valorizzare. [3]
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[1] Nel caso del PSR Lazio questo vale anche per gli interventi di miglioramento della viabilità rurale e forestale implementati da Enti pubblici (qui si fa riferimento alla SottoMisura 4.3 il cui bando scade il 10 ottobre 2017).
[2] Questo, come altri esercizi di tassonomizzazione, presenta comunque delle piccole forzature. Ad esempio, sempre prendendo ad esempio il PSR Lazio che conosco bene, emerge che la SottoMisura 7.6 “Studi ed investimenti associati alla manutenzione al restauro ed alla riqualificazione del patrimonio culturale e naturale dei villaggi… “ è stata allocata fra gli interventi di tutela del patrimonio naturale e del paesaggio, ma ciò è davvero pertinente solo in relazione al primo intervento (“Supporto a studi finalizzati alla tutela ambientale e alla conservazione della biodiversità”).
Il secondo intervento – “Investimenti per conservazione e valorizzazione della biodiversità e del patrimonio culturale, architettonico e naturale di villaggi rurali, paesaggi rurali e siti di pregio naturale” – annovera, invece, diverse tipologie di investimento che ricadono su più ambiti di intervento. Alcune di queste sono finalizzate alla tutela del patrimonio rurale, mentre altre sono, più in generale, volte a promuovere la cultura e i servizi culturali, a tutelare le tradizioni civiche e folkloristiche e la qualità della vita nelle zone rurali.
[3] Per una presentazione generale dei finanziamenti europei nella programmazione in corso, si veda la guida: Bonetti A., La mappatura dei fondi europei 2014-2020, Centro Studi Funds for Reforms Lab, marzo 2017.