Nel primo semestre del 2019 anche in Italia è stato avviato a livello istituzionale il negoziato sui Fondi Strutturali post 2020. La Nota “Programmazione della politica di coesione 2021-2027. Documento preparatorio per il confronto partenariale” della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche di Coesione (DPCOE), rilasciata nel mese di aprile, infatti, ha avviato il confronto partenariale a livello nazionale che condurrà alla stesura dell’Accordo di Partenariato 2021-2027. [1]
La Nota ha indicato quattro “temi unificanti” sulla cui base elaborare Accordo di Partenariato e Programmi regionali, ossia:
• lavoro di qualità;
• territorio e risorse naturali per le generazioni future;
• omogeneità e qualità dei servizi per i cittadini;
• cultura veicolo e spazio di coesione.
A partire dal mese di marzo (precisamente dalla “plenaria” del 27 marzo) si sono svolti venticinque incontri in ciascuno dei quali si sono sviluppati i lavori di cinque tavoli tematici partenariali paralleli, uno per ciascuno degli Obiettivi Strategici della nuova programmazione dei Fondi per la coesione post 2020. [2]
L’ultimo incontro di questa fase si è svolto in plenaria lo scorso 22 ottobre. [3]
I contributi di analisi elaborati fin qui sono disponibili sul portale “Open Coesione”.
I prossimi mesi vorrei dedicare alcuni post al “tema unificante” lavoro di qualità, approfondendo quindi le proposte per il nuovo Accordo di Partenariato che verranno avanzate soprattutto con riferimento all’Obiettivo Strategico 1 “Un’Europa più intelligente” (OS1) e all’Obiettivo Strategico 4 “Un’Europa più sociale” (OS4) della programmazione 2021-2027.
In particolare, mi sembrano degni di attenzione due indicazioni riportate nel documento a cura del DPCOE “Programmazione della politica di coesione 2021-2027. Principali esiti dei Tavoli di confronto partenariale” con riferimento all’OS1, ma che sono calzanti anche rispetto all’OS 4:
• la continuità di alcune misure (di sostegno alle imprese e altre) è la prima forma di semplificazione;
• un obiettivo cogente è quello di moltiplicare il numero delle imprese (in particolare quelle innovative) attraverso il sostegno a start up e l’attrazione di investimenti/imprese.
******
[1] La Nota del DPCOE muove dalla Comunicazione della Commissione (datata 27.02.2019) focalizzata sull’esame dei progressi dell’Italia nell’attuazione delle riforme concordate con l’UE nell’ambito del c.d. “semestre europeo”. Tale Comunicazione, infatti, riporta nell’Allegato D “Orientamenti in materia di investimenti finanziati dalla politica di coesione 2021-2027 per l’Italia”.
[2] In luogo degli 11 Obiettivi Tematici della programmazione in corso, l’art. 4 della Proposta di Regolamento sulle Disposizioni Comuni per i Fondi Strutturali e il FEAMP – COM (2018) 375 della Commissione del 29.05.2018 – indica 5 Obiettivi Strategici (OS), ossia obiettivi di policy generali:
1. un’Europa più intelligente attraverso la promozione di una trasformazione economica innovativa e intelligente (‘A smarter Europe’);
2. un’Europa più verde e a basse emissioni di carbonio attraverso la promozione di una transizione verso un’energia pulita ed equa, di investimenti verdi e blu, dell’economia circolare, dell’adattamento ai cambiamenti climatici e della gestione e prevenzione dei rischi (‘A greener Europe’);
3. un’Europa più connessa attraverso il rafforzamento della mobilità e della connettività regionale alle TIC (‘A more connected Europe’);
4. un’Europa più sociale attraverso l’attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali (‘A more social Europe’);
5. un’Europa più vicina ai cittadini attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato delle zone urbane, rurali e costiere e delle iniziative locali (‘Europe closer to citizens’).
Per un inquadramento critico delle proposte di regolamento sulla politica di coesione post 2020, vorrei suggerire il mio contributo: Bonetti A. (2018); Riflessioni preliminari sull’architettura strategica dei Fondi Strutturali nella programmazione 2021-2027; Centro Studi Funds for Reforms Lab; Policy Brief 6/2018.
[3] Per un breve resoconto della plenaria si veda il portale del Ministro per il Sud.