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I Fondi diretti dell’UE per l’attuazione dell’agenda digitale

Come ricordavo nel post del 5 novembre scorso – “Il FEIS e altre piattaforme di investimento miste per l’attuazione dell’agenda digitale” – nella fase attuale è probabilmente il FEIS lo strumento finanziario europeo più rilevante per sostenere l’implementazione della banda ultra larga di nuova generazione e delle reti 5G e la digitalizzazione del sistema produttivo europeo.
Avendo gIà diffusamente trattato nel blog le linee di finanziamento attivate all’interno dei vari Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE) per implementare l’agenda digitale italiana, qui vorrei trattare brevemente i principali fondi “diretti” gestiti dalla Commissione o da sue agenzie delegate per sostenere l’agenda digitale europea, richiamati nel Grafico che segue.

Grafico 1 Fondi diretti della UE per implementare l’agenda digitale

Il principale fra questi strumenti è la sezione “telecomunicazioni” dello strumento Connecting Europe Facility (CEF). Tale sezione (indicata, sovente, come “CEF telecom” o “CEF digital”) sostiene la diffusione della banda ultra larga, delle reti di nuova generazione e dei servizi digitali tramite due tipi di interventi:
• l’implementazione di reti a banda larga di nuova generazione;
• i Digital Service Infrastructures (DSIs). Ci sono due tipi di Digital Services Infrastructures: (i) building block DSIs (quali la firma elettronica); (ii) sector specific DSIS che forniscono su base transfrontaliera servizi ai cittadini e alle imprese integrati e inter-operabili (eHealth, eProcurement, altri).

Immagine ex Pixabay

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CEF telecom” ha un budget di poco superiore al miliardo di Euro (circa il 4% del budget totale del CEF), che viene gestito dall’Agenzia esecutiva INEA (Infrastructures and Network Executive Agency).
Molto importante, anche se ha una natura particolare, è il Programma ISA2. ISA2 è il Programma approvato nel novembre 2015 che, dando seguito all’iniziativa pilota ISA (Inter-operability Solutions for public administrations, businesses and citizens), supporta lo sviluppo di soluzioni digitali che possono consentire alla PA, alle imprese e ai cittadini di beneficiare di servizi pubblici transfrontalieri e inter-settoriali “digital by default”.
ISA2 Programme (che è stato avviato il 1° gennaio 2016 e terminerà a fine 2020) intende, in particolare, migliorare l’inter-operabilità dei dati e dei servizi pubblici. Generalmente le soluzioni ai problemi di inter-operabilità sviluppate da questo Programma sono rese liberamente accessibili a tutte le Pubbliche Amministrazioni europee. [2]
Infine, non si può non richiamare Horizon 2020.
In particolare, sono molto rilevanti:
• la sezione Leadership Industriale del II Pilastro di Horizon 2020 e, più specificamente, la linea di finanziamento LEIT ICT, dove l’acronimo LEIT sta per Leadership in Enabling and Indutrial Technologies;
• la Sfida sociale “L’Europa in un mondo che cambia” del III Pilastro “Sfide sociali” di Horizon 2020 e, più specificamente, l’iniziativa trasversale alle varie call di questa sfida sociale denominata “ICT-enabled Public Sector Innovation” [3]

A titolo di completezza, si ricorda che l’UE finanzia anche altri interventi trasversali volti a potenziare la propensione all’uso di servizi digitali da parte dei cittadini, le loro competenze digitali e, non ultimo, la diffusione dell’e-Government. Fra questi sono particolarmente rilevanti i seguenti:
WIFI4EU: è una nuova iniziativa proposta dalla Commissione per dare la possibilità a tutti gli Enti Locali europei di dotare piazze, parchi, uffici pubblici ed ospedali di connessioni wi-fi gratuite per i cittadini. Questo impegno della Commissione è stato confermato nel recente Vertice europeo di Tallin sullo stato di attuazione del mercato unico digitale;
JoinUp: è una piattaforma telematica per lo scambio di buone pratiche in materia di digitalizzazione della PA. E’ finanziata dal programma ISA2.

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[1] Connecting Europe Facility, disciplinato dal Reg. (UE) N. 1316/2013, sostiene gli investimenti a livello europeo nelle reti (corridoi):
• di trasporto,
• energetiche,
• digitali.
[2] In merito, si veda la recente Comunicazione: European Commission, European Interoperability Framework – Implementation Strategy, COM (2017), 134; 23.03.2017.
In questa Comunicazione vengono indicati sei elementi chiave dell’inter-operabilità:
• politica (decisioni politiche inerenti la governance dei sistemi di inter-operabilità),
• gestione dei servizi pubblici digitali
• legale,
• organizzativa,
• semantica,
• tecnica.
[3] L’Iniziativa “ICT enabled Public Sector Innovation” è in sostanza una iniziativa trasversale nell’ambito della Sfida sociale 6 “Europe in a changing world – Inclusive, innovative and reflective societies” del III Pilastro “Side sociali” di Horizon 2020.
I programmi di lavoro 2014-2015 e 2016-2017 della Sfida sociale 6, infatti, hanno previsto delle call per selezionare progetti volti a sostenere il paradigma “open government” e nuovi servizi di e-Government.
Come ricordavo nei precedenti post del 15 e del 20 ottobre, anche nell’ambito del nuovo programma di lavoro 2018-2020 ci sono dei topics volti a sostenere digitalizzazione e innovazione della PA.
Il 24 novembre, presso la Regione Lazio, l’APRE ha organizzato un InfoDay sul programma di lavoro 2018-2020 della sezione trasversale ICT di Horizon 2020.

 

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