«Il cuore pulsante di Roma
non è il marmo del Senato,
ma la sabbia del Colosseo»
Senatore Gracco
Tratto dal film “Il Gladiatore” (2000),
diretto da Ridley Scott
1. Come anticipato nel precedente post del 20 dicembre, sia nei Programmi Regionali (PR) cofinanziati dal FESR, che nel Programma Nazionale Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027, vi sono molteplici riferimenti all’esigenza di rafforzare le competenze di Autorità Urbane, soggetti attuatori e anche Parti economiche e sociali, ma non sono previsti espliciti meccanismi di capitalizzazione di azioni innovative e/o buone pratiche sviluppate dalle Iniziative europee a questo dedicate:
• l’Iniziativa Urbana Europea;
• il Programma di Cooperazione interregionale URBACT IV 2021-2027, nell’ambito della Cooperazione Territoriale Europea.
Il Programma Nazionale Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027 si limita a evidenziare che “favorirà sinergie con le azioni urbane innovative nella cornice dell’Iniziativa Urbana Europea, valorizzando l’esperienza dei partenariati tematici dell’Agenda Urbana Europea e favorendo nuove partnership, anche capitalizzando le esperienze di URBACT e degli altri Programmi INTERREG”.
2. La dimensione urbana della politica di coesione 2021-2027 consta di due strand ben diversi:
• l’art. 11 del Regolamento sul FESR e sul Fondo di Coesione, ossia il Reg. (UE) 2021/1058) concerne gli investimenti infrastrutturali (materiali e immateriali) e i regimi di aiuto intesi a rafforzare le strategie di Sviluppo Urbano Sostenibile (SUS);
• l’art. 12, invece, non concerne il finanziamento di investimenti, bensì quello di attività di capacitazione istituzionale dei decisori pubblici responsabili delle politiche urbane e di consolidamento dell’Agenda Urbana Europea (AUE) – varata dal Consiglio informale dei Ministri degli Stati Membri responsabili per la pianificazione territoriale e lo sviluppo urbano tenutosi ad Amsterdam il 30.05.2016 – nell’ambito dell’Iniziativa Urbana Europea (IUE). [1]
L’Iniziativa Urbana Europea, di fatto, subentra – ampliandone la portata – all’Iniziativa Urban Innovative Actions (UIA) del periodo 2014-2020. [2]
3. Anche il Programma di Cooperazione interregionale URBACT IV 2021-2027 concorre a dare corso all’Agenda Urbana Europea (AUE) e, quindi, pur non collocandosi nell’alveo dell’Obiettivo Investimenti a favore dell’Occupazione e della Crescita della politica di coesione, la sua struttura è ampiamente coerente con l’IUE. [3]
4. Il Programma URBACT IV, come rimarca l’art. 3, par. 3, lett. b del Reg. (UE) 2021/1059 sulla Cooperazione Territoriale Europea 2021-2027, è inteso a promuovere “lo scambio di esperienze, gli approcci innovativi e lo sviluppo di capacità in relazione all’individuazione, al trasferimento e alla messa a frutto delle buone prassi in materia di sviluppo integrato e sostenibile, tenendo conto del collegamento tra aree urbane e rurali”.
Sempre la definizione riportata nel Regolamento sulla CTE 2021-2027 puntualizza che URBACT IV contribuisce a sostenere:
• le azioni sviluppate nel quadro dell’art. 11 del Reg. (UE) 2021/1058 (interventi infrastrutturali e regimi di aiuto per dare corso allo Sviluppo Urbano Sostenibile);
• l’attuazione dell’Iniziativa Urbana Europea di cui all’art. 12 del Reg. (UE) 2021/1058 (e, quindi, URBACT IV concorre a dare corso all’Agenda Urbana Europea).
La figura che segue sintetizza la “logica di intervento” del Programma URBACT IV, individuando due obiettivi generali:
• migliorare la capacità delle Autorità pubbliche di formulare e attuare strategie integrate per città “giuste”, “verdi” e produttive”, coerentemente con le dimensioni strategiche della Nuova Carta di Lipsia sul “potere trasformativo delle città per il bene comune”; [4]
• sostenere l’Iniziativa Urbana Europea e il consolidamento dell’acquis communitaire in materia di politiche urbane.
Figura 1 – Logica di intervento del Programma
di cooperazione interregionale URBACT IV
5. I principi a cui è informato l’intero Programma URBACT IV sono assolutamente in linea con i principi della Nuova Carta di Lipsia (si veda la figura che segue). A questi, si aggiungono tre principi orizzontali:
• sostegno a e valorizzazione della transizione digitale;
• sostegno alla transizione verde;
• equità di genere nelle politiche urbane.
Figura 2 – Principi verticali e orizzontali di URBACT IV
6. Come evidenzia la tavola sinottica della figura 1, il Programma URBACT IV persegue i suoi obiettivi e sostiene anche le azioni dell’IUE tramite tre Componenti (o macro-azioni), come sintetizza la figura che segue. [5]
Preme evidenziare che nell’ambito della Componente Reti transnazionali sono state confermate le azioni Action Planning Networks e Reti per il trasferimento di buone pratiche (Transfer Networks) ed è stata aggiunta Innovation Transfer Network.
A titolo di completezza si evidenzia che solo le azioni della Componente Reti transnazionali – la più rilevante – vengono attuate tramite call for proposal. [6]
Figura 3 – Componenti e azioni di URBACT IV
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[1] Come si legge sul portale dedicato all’Agenda Urbana Europea, essa “affronta i problemi delle città creando partenariati tra la Commissione, le organizzazioni dell’UE, i governi nazionali, le autorità locali e le parti interessate, come ad esempio le organizzazioni non governative. Insieme sviluppano piani d’azione per:
• adottare leggi più efficaci;
• migliorare i programmi di finanziamento;
• condividere le conoscenze (dati, studi, buone pratiche)”.
L’Agenda Urbana Europea è stata formalmente avviata dal Consiglio informale dei Ministri degli Stati Membri responsabili per la pianificazione territoriale e lo sviluppo urbano del 30 maggio 2016 che si tenne ad Amsterdam.
[2] L’Iniziativa Urbana Europea, gestita dalla Commissione, si articola nei due seguenti strand:
• Sostegno ad Azioni innovative, tramite il finanziamento di progetti pilota innovativi, in continuità con il mandato di Urban Innovative Actions;
• Sostegno allo sviluppo di capacità e di conoscenze, alle valutazioni d’impatto territoriale, allo sviluppo delle politiche e alla comunicazione.
[3] La politica di coesione 21-27, in continuità con il precedente periodo di programmazione, consta di due Obiettivi (pilastri):
• Investimenti a favore dell’Occupazione e della Crescita (IOC);
• Cooperazione Territoriale Europea (CTE).
Il pilastro Cooperazione Territoriale Europea (CTE) – disciplinato, come nel periodo 14-20, da un Regolamento dedicato (Reg. (UE) 2021/1059) – è finanziato dall’UE solo attraverso il FESR. Alcuni Programmi di CTE, a seconda della loro copertura geografica, possono essere cofinanziati anche da:
• lo Strumento di Assistenza per la Pre-adesione (Instrumenti for Pre-Accession Assistance – IPA), disciplinato dal Reg. (UE) 2021/1529 del 15 settembre 2021;
• lo Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI) (Neighbourhood, Development and International Cooperation Instrument – NDICI), disciplinato dal Reg. (UE) 2021/947 del 9 giugno 2021.
La CTE si articola in quattro Componenti, di cui solo tre interessano Regioni e Province italiane:
Componente A (o anche INTERREG A, o INTERREG VI-A) che promuove la Cooperazione transfrontaliera fra regioni limitrofe (regioni sia frontaliere che marittime);
Componente B (o anche INTERREG B, o INTERREG VI-B) che promuove la Cooperazione transnazionale su territori transnazionali più ampi o attorno a bacini marittimi;
Componente C (o anche INTERREG C, o INTERREG VI-C) che promuove la Cooperazione interregionale per rafforzare l’efficacia della politica di coesione;
Componente D (o anche INTERREG D, o INTERREG VI-D) che promuove la Cooperazione delle Regioni Ultra Periferiche (RUP).
Nell’ambito della Componente C Cooperazione interregionale vengono implementati quattro Programmi che non finanziano investimenti produttivi e/o investimenti infrastrutturali, bensì attività di ricerca e/o di capacitazione istituzionale e di trasferimento di buone pratiche (si veda la figura che segue).
Ciascuno dei Programmi di cooperazione interregionale ha un mandato istituzionale ben preciso e, diversamente da quelli delle altre Componenti della CTE 21-27, non ha particolari delimitazioni territoriali.
Figura 4 – I Programmi di cooperazione interregionale
nell’ambito della Cooperazione Territoriale Europea 2021-2027
[4] Il processo di elaborazione di una possibile autonoma politica urbana dell’UE si avvia solo nella seconda metà degli anni Novanta ed è caratterizzato sia da improvvisi strappi, sia da fasi di stallo.
In questo percorso, un autentico landmark è certamente costituito dal Consiglio informale dei ministri responsabili per la pianificazione territoriale e lo sviluppo urbano di Lipsia (24-25 maggio 2007).
In quella sede vennero approvate:
• la Carta di Lipsia sulle città europee sostenibili;
• l’Agenda territoriale dell’UE (Verso un’Europa più competitiva e sostenibile delle diverse regioni), che è stata poi rivista nel 2011 e, successivamente, ancora nel 2020 (si veda Territorial Agenda 2030 – A future for all places).
La visione delle città europee della Nuova Carta di Lipsia (approvata dal Consiglio informale dei ministri responsabili per la pianificazione territoriale e lo sviluppo urbano del 30 novembre 2020) è ancorata a tre dimensioni strategiche richiamate nella figura che segue.
Figura 5 – Dimensioni strategiche delle città ex Nuova Carta di Lipsia
[5] URBACT IV per la prima volta finanza anche città e altri partner eleggibili di Paesi Terzi a cui è stato riconosciuto lo status di Paesi candidati all’adesione (Albania, Bosnia – Erzegovina, Macedonia, Montenegro e Serbia) e/o particolarmente rilevanti, nella fase attuale, per ragioni geopolitiche (Moldavia e Ucraina).
URBACT IV, pertanto, è finanziato dal FESR (con un budget complessivo di appena 79.769.799 Euro), ma anche dallo Strumento di Assistenza alla Pre-adesione (più noto con l’acronimo IPA), con un budget di 5 milioni di Euro e dallo Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (più noto con l’acronimo NDICI), con un budget di 2 milioni di Euro.
[6] Questo contributo è un “work in progress” elaborato nell’ambito del progetto di ricerca dell’Associazione Centro Studi Funds for Reforms Lab “Politiche di sviluppo locale e approcci partecipativi alla formulazione di strategie di sviluppo locale nelle aree urbane, rurali e costiere”, approvato dal Consiglio Direttivo del 20 Marzo 2023.