«Freedom is the freedom
to say that two plus two makes four»
George Orwell, 1984 [1]
Lo scorso 22 Giugno è stato segnato dall’approvazione da parte della Commissione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). [2]
Si tratta di un evento di portata tale, peraltro seguito a stretto giro dal Consiglio Europeo del 24 e del 25 Giugno, che ha fatto passare assolutamente sotto traccia un altro pilastro cruciale del percorso di ripresa economica e sociale dell’economia europea e di quella italiana, ossia l’approvazione definitiva dei Regolamenti sulla “politica di coesione” 2021-2027.
La normativa sulla “politica di coesione”, fondamentalmente, verte su:
• le disposizioni del Trattato sul Funzionamento dell’UE (TFUE), segnatamente l’art. 3; gli articoli da 174 a 178 che costituiscono il core della base legale di questa politica europea e, non ultimo, gli articoli 162-164 sul Fondo Sociale Europeo (FSE);
• un Regolamento sulle Disposizioni Comuni (RDC), ossia un Regolamento generale sui Fondi Strutturali;
• un Regolamento verticale su ciascuno dei Fondi Strutturali (a tale riguardo va ricordato che per il periodo 2021-2027 per la prima volta sarà varato un Regolamento unico per il FESR e per il Fondo di Coesione e che va considerato anche il Regolamento verticale sul Just Transition Fund – JTF);
• un Regolamento sull’Obiettivo “Cooperazione Territoriale Europea”;
• le Decisioni di approvazione dei Programmi pluriennali e diversi Atti di esecuzione della Commissione che specificano meglio alcuni vincoli normativi e definiscono meglio procedure di monitoraggio, rendicontazione delle spese e controllo. [3]
Figura 1 – La base normativa della “politica di coesione” dell’UE
Nella seduta plenaria di mercoledì 23 Giugno (nel pomeriggio) il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva il RDC, il Regolamento su FESR e Fondo di Coesione e il Regolamento sull’Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea (CTE).
Questi Regolamenti saranno pubblicati sulla GUUE del 30.06.2021 ed entreranno ufficialmente in vigore il giorno successivo (si ricordi che, comunque, la loro validità sarà retroattiva a partire dal 1° Gennaio 2021).
A titolo di completezza, si ricorda che i Fondi Strutturali 2021-2027 (FESR, Fondo di Coesione e FSE Plus – successore del FSE) sono inclusi nella Rubrica 2 del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2021-2027 (la Rubrica denomina Resilienza, Coesione e Valori, al cui interno viene collocato anche il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza che finanzia il PNRR), come evidenzia la figura che segue.
Figura 2 – I Fondi Strutturali nell’ambito del QFP 2021-2027 “rafforzato” da Next Generation EU
La figura 3 fornisce una panoramica sul montante di risorse finanziarie destinato ai Fondi Strutturali nel periodo 2021-2027.
Figura 3 – Risorse finanziarie destinate ai Fondi Strutturali 2021-2027
Per l’Italia si stima un apporto alla finanza pubblica dei Fondi Strutturali di circa 37,3 miliardi di Euro (fonte: Allegato al Documento di Economia e Finanza 2021 – Relazione sugli interventi nelle aree sottoutilizzate), a cui vanno aggiunti i contributi a valere del Just Transition Fund (JTF) e dell’Iniziativa REACT-EU (Iniziativa varata nell’ambito di Next Generation EU – NGEU – che, di fatto, porta a un allungamento del periodo di programmazione 2014-2020 dal momento che le risorse saranno rese disponibili a tutti gli Stati nelle annualità 2021 e 2022 e dovranno essere spese entro il 31.12.2023).
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[1] Il 25 Giugno 1903 nasceva il saggista George Orwell – pseudonimo di Eric Arthur Blair – autore di capolavori senza tempo come 1984 e La fattoria degli animali.
[2] Va rimarcato che il vero Recovery Plan (PNRR) è quello riportato al link in fondo alla nota, rappresentato dall’Annex alla proposta di decisione di esecuzione del Consiglio relativa all’approvazione della valutazione del PNRR italiano (avanzata dalla Commissione), che riporta traguardi/obiettivi, indicatori e deadline. Si sottolinea questo in quanto l’art. 24 del Reg. (UE) 2021/241 – alla base del Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e, quindi, dei PNRR – dispone che il meccanismo di rimborso dei progetti dei PNRR è ben diverso da quello di quelli cofinanziati dai Fondi Strutturali. Gli Stati Membri potranno presentare domande di rimborso a valere dei Recovery Plan se e solo se raggiungeranno traguardi/obiettivi nei tempi stabiliti. L’Annex scaricabile dal link in fondo riporta una congerie di traguardi e obiettivi. Il via libera al PNRR del 22 Giugno è una notizia davvero positiva, ma il vero PNRR italiano è l’Annex ed ora inizia davvero una sfida enorme per il nostro Paese.
https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/com_2021_annex_it.pdf
[3] A latere della base normativa in senso stretto dei Fondi Strutturali vanno anche considerati:
• gli Orientamenti sugli Aiuti di Stato a finalità regionale, ossia sugli Aiuti considerati compatibili con il rispetto della concorrenza nel “mercato interno” ai sensi degli artt. 107.3.a e 107.3.c del TFUE. Si ricorda che la Commissione ha varato gli Orientamenti riveduti per gli Aiuti di Stato il 19.04.2021 e questi entreranno in vigore il 1° Gennaio 2022;
• l’articolata normativa sugli appalti pubblici (v. Figura 4).
Figura 4 – Principali atti normativi europei e nazionali sugli appalti pubblici di cui tenere conto nel periodo 2021-2027