Da molti anni il dibattito sulle strategie di riforma della PA ruota intorno all’influenza sull’efficienza e sull’efficacia dei servizi pubblici delle nuove tecnologie avanzate che si sviluppano con la diffusione di dispositivi e applicativi digitali e della rete 5G.
Il tema è affrontato anche dal programma di lavoro 2018-2020 della Sfida sociale 6 “L’Europa in un mondo che cambia – Società inclusive, innovative e riflessive” (“Europe in a changing world”) del III Pilastro di Horizon 2020. [1]
In particolare, per capire come ampliare la disponibilità e migliorare la qualità dei servizi di e-government è molto rilevante il topic DT TRANSFORMATIONS 02 – Impatto delle tecnologie più innovative sui servizi pubblici.
Il testo della call for proposals riconosce che l’uso di tecnologie particolarmente innovative quale applicazioni di algoritmi avanzati, blockchain, big data e Internet of Things può comportare dei cambiamenti nelle modalità di produzione ed erogazione dei servizi pubblici ad oggi ancora non ben chiari. Di conseguenza è opportuno effettuare delle valutazioni ex ante (studi di fattibilità) sul potenziale impatto delle nuove tecnologie sulla PA e sull’offerta di servizi pubblici e anche sui rischi connessi. [2]
I risultati finali (impatti) attesi dei progetti di ricerca che verranno finanziati sono i seguenti:
• sviluppo di percorsi per programmare e facilitare l’introduzione di servizi avanzati nella PA;
• migliore comprensione delle problematiche sociali legate al loro uso, che hanno a che fare soprattutto con le difficoltà di accettazione e uso dei servizi di e-government da parte dei cittadini;
• individuazione e validazione di nuove modalità di sviluppo e implementazione di servizi d e-government;
• migliore comprensione di potenzialità e rischi della “democrazia digitale”. [3]
Avrò il piacere di fare un breve focus sul topic “DT TRANSFORMATIONS 02 – Impatto delle tecnologie più innovative sui servizi pubblici” nel corso del Seminario del CEIDA “Agenda digitale e “open government”: quadro strategico e finanziamenti pubblici” (Roma, 21 e 22 novembre p.v.)
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[1] L’APRE ha organizzato un InfoDay sulle call inerenti la Sfida Sociale 6 per il 30 novembre presso l’Aula Magna dell’Università La Sapienza di Roma.
[2] Il bando puntualizza due aspetti molto importanti:
• i progetti ammessi a finanziamento copriranno solo l’azione di ricerca e innovazione;
• dovranno avere un budget indicativo incluso fra 3 e 4 milioni di Euro.
[3] In merito agli impatti attesi, la call precisa anche che i progetti dovranno anche contribuire a sviluppare nuove pratiche, ottimizzare i processi di lavoro interni alla PA e promuovere un approccio alla formulazione delle politiche basato sulle evidenze, specialmente nei seguenti settori: salute, istruzione, servizi socio-assistenziali e mobilità.