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La “buona scuola” e la “buona programmazione”: l’avviso-quadro 950/2017 del PON Scuola

“I will study and prepare,
and someday my opportunity will come”.
Abraham Lincoln

Il recente avviso-quadro a valere del PON Scuola 2014-2020 (avviso prot. n. 950 del 31 gennaio 2017 del MIUR), a mio modesto giudizio, è davvero un interessante esempio di “buona programmazione”. [1]

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Immagine ex Pixabay

Prima di argomentare la mia posizione, ricordo che nell’ambito di questo avviso-quadro sono previsti 10 specifici bandi, da pubblicare da qui a due mesi, ben sette dei quali interessano integralmente l’Obiettivo Specifico 10.2 del PON, ossia “Miglioramento delle competenze chiave degli allievi”. [2]
Il bando “Formazione per adulti” interessa l’Obiettivo Specifico 10.3 “Innalzamento del livello di istruzione della popolazione adulta”.
Due bandi interessano due diversi Obiettivi Specifici. Si tratta del bando “Orientamento” che interessa gli Obiettivi Specifici 10.1 “Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa” e 10.6 “Qualificazione dell’offerta di istruzione e di formazione tecnica e professionale” e del bando “Alternanza scuola-lavoro”, che interessa gli Obiettivi Specifici 10.2 e 10.6.

I motivi per cui tale avviso è da considerare un esempio di “buona programmazione” sono sostanzialmente tre:
• l’avviso richiama esplicitamente l’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile dell’ONU, con i nuovi “obiettivi di sviluppo post-2015” di cui alla risoluzione del Summit dell’ONU del 25 settembre 2015 “Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”, agenda che, diversamente da quella del 2000 che stabiliva gli “obiettivi di sviluppo del millennio” al 2015, non vincola solo i paesi meno sviluppati, recipienti di “aiuti allo sviluppo”, a rivedere la loro agenda politica sulla base degli “obiettivi di sviluppo”, ma vincola tutti i paesi. Tutte le istituzioni politiche e tutte le agenzie tecniche, pertanto, dovrebbero in misura crescente informare i loro programmi di spesa ai nuovi “obiettivi di sviluppo” stabiliti dall’ONU nel 2015; [3]
il processo di delivery dell’avviso include anche una fase iniziale di “ascolto” (consultazione online) degli operatori potenzialmente interessati, in modo da tarare meglio contenuti e obiettivi dei vari bandi sulla base di istanze concrete dei beneficiari;
si segue un percorso attuativo condivisibile, mutuato dalle pratiche seguite da diverse Direzioni Generali ed agenzie esecutive della Commissione, per cui una “pre-notice” (“pre-announcement call”) anticipa le call for proposals, in modo che i vari operatori abbiano sufficiente tempo per raccogliere le informazioni necessarie e preparare adeguatamente le proposte di progetto. [4]

 

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[1] Il 6 e 7 marzo avrò il piacere di tenere delle lezioni per il CEIDA di Roma sugli sviluppi più recenti delle politiche dell’UE in materia di istruzione e formazione e sui finanziamenti europei per il sistema scolastico (segnatamente il PON Scuola ed Erasmus Plus) nel corso del Seminario “Nuovi modelli di finanziamento per le Scuole: strategie di fundraising e accesso ai fondi europei”.
[2] I 10 bandi (10 azioni del PON da attuare nel 2017) riguardano:
• competenze base degli studenti in chiave innovativa,
• competenze di cittadinanza globale,
• cittadinanza europea,
• patrimonio culturale, artistico e paesaggistico,
• cittadinanza e creatività digitale,
• integrazione e accoglienza,
• educazione all’imprenditorialità,
• orientamento,
• alternanza scuola-lavoro,
• formazione per adulti.

[3] L’Italia è in ritardo nella definizione della “Strategia italiana per lo sviluppo sostenibile” (Agenda 2030).
Apparentemente non vi è solo mancanza di volontà, ma vi è anche una palese ignoranza di questo nuovo vincolo. Ovviamente, l’ignoranza in merito a questo punto è più elevata a livello di Enti Locali, a meno che questi non si siano resi protagonisti di progetti di cooperazione “decentrata” e, quindi, siano più sensibili su questi temi.
In Italia, al momento, si segnala solo il lavoro metodologico e di sensibilizzazione sui nuovi “obiettivi di sviluppo” della c.d. Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile presieduta dall’ex Ministro Enrico Giovannini.

[4] Questo avviso, inoltre, richiede e/o premia una progettazione che incentivi le scuole a:
• far diventare l’attività di progettazione parte integrante del loro operato. I progetti, infatti, devono essere coerenti con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) e si devono basare su un esercizio di auto-diagnosi delle problematiche da affrontare. La modulistica di candidatura on-line include, infatti, anche una “scheda di auto-diagnosi”;
• fare rete con i vari stakeholder del loro territorio e con l’intera comunità educanda.

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