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La PA ai tempi dell’austerità fiscale. Sinergie fra i fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per ovviare al taglio della Spesa Pubblica

Sinergie fra i fondi europei per ovviare al taglio della Spesa Pubblica

Il contenimento della spesa pubblica è, da diversi anni, una costante delle manovre di bilancio del nostro Paese.
La Pubblica Amministrazione (PA), quindi, come accade, in fondo, in tutta Europa, è soggetta alla necessità di “fare di più con meno”.

Segnatamente, sono gli Enti Locali (EE.LL.) ad essere particolarmente penalizzati dalla riduzione della spesa pubblica per investimenti e, quindi, sono quelli che maggiormente dovrebbero delineare un “approccio strategico” ai finanziamenti europei. Come già evidenziato in questo blog a più riprese, sono molteplici, infatti, i canali di finanziamento che li vedono fra i possibili destinatari di tali fondi [1].
Questo significa, quindi, che non solo le opportunità ci sono, ma sono anche possibili molteplici sinergie fra le linee di finanziamento dell’UE. [2]

Avendo già presentato nei post del marzo 2016 alcune linee di finanziamento dell’UE particolarmente utili per EE.LL. e per altre aree della PA, qui mi limito a presentare due mappe su queste possibili sinergie. [3]

Figura 1 – Sinergie fra i Fondi europei potenzialmente più utili per gli Enti Locali

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Nuovi modelli di finanziamento della PA

La ricerca di adeguate sinergie fra i vari fondi europei, sia a livello di fondi “diretti”, sia a livello di fondi “regionali” e, non ultimo, di una ben ponderata “cross fertilization” di fondi “diretti” e “regionali”, tuttavia, non è sufficiente.
E’ anche opportuno che EE.LL. ed altre aree della PA vadano alla ricerca di nuove strategie per ottimizzare il rapporto spesa/impatto e di nuovi modelli di finanziamento dell’intervento pubblico, come esemplifica il grafico che chiude il post. [4]
Qui, in particolare, si suggerisce di:

  • informare i processi di appalto alle c.d. clausole “payment-for-results“, in base alle quali si concorda con i soggetti esterni alla PA che gestiscono ed erogano i servizi non il pagamento dei servizi (e, quindi, gli input), ma l’ottenimento di determinati risultati specificati nei bandi di evidenza pubblica (si pagano gli output ottenuti). Una particolare forma di contratti di appalto “payment-for-results” sono i Social Impact Bond che, negli anni recenti, sono stati sperimentati in tutto il mondo con un buon grado di successo (v. il post del 20 dicembre 2015 “Riduzione della spesa ed efficacia dell’intervento pubblico. Le potenzialita’ dei social impact bonds”);
  • sperimentare nuove forme di finanziamento di alcuni tipi di interventi che, per vari motivi, possano prestarsi a tradurre il senso civico degli individui in donazioni o in lavoro volontario al servizio della collettività (donazioni liberali, anche incentivate fiscalmente, come nel caso dello school bonus – un credito di imposta per le donazioni alle scuole operativo da maggio 2016 – e dell’art bonus e crowdfunding “civico”). [5]

Figura 2 – Nuovi modelli di finanziamento della PA

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*************

[1] Enti Locali ed altre istituzioni/aree della PA possono essere da un lato “ente gestore” di alcune linee di finanziamento dell’UE e dall’altro “destinatario finale”. Un caso paradigmatico è costituito dal PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, in cui parti del Programma (la cui Autorità di Gestione è l’Agenzia per la Coesione Territoriale) è affidata agli “organismi intermedi” Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Ministero della Giustizia e, in generale, i principali beneficiari sono proprio gli Enti Locali.
[2] Le potenziali sinergie fra vari fondi dell’UE implicano anche che una volta che si riesce “a far passare” un progetto, poi su quella prima esperienza positiva si possono far gemmare altre proposte progettuali di successo su altri canali di finanziamento.
[3] Per una ampia presentazione dei Fondi europei potenzialmente più utili per gli Enti Locali si veda la Nota 10/2016 “Finanziamenti europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio”, chiusa il 30 ottobre scorso e liberamente scaricabile dalla Sezione OpenLibrary di questo sito.
[4] Avrò il piacere di approfondire la presentazione di alcune linee di finanziamento dell’UE particolarmente utili per EE.LL. ed altre aree della PA nel corso de:
• il Seminario“Riforme e nuovi modelli di finanziamento della Pubblica Amministrazione” del CEIDA (Roma, 22 e 23 novembre 2016) in cui terremo delle docenze la collega del Fundraising Virtual Hub Elena Zanella ed io;
• il Seminario “Fondi europei per gli Enti Locali del Lazio”, organizzato dalla Cooperativa ELP presso il living lab GRID di Frosinone (25 e 26 novembre 2016). Il corso è parte di un ciclo di nove seminari intitolato “Saperi per progettare il territorio e modelli di impresa sostenibili”, di cui sono il coordinatore (si veda la brochure sotto che riporta tutti i seminari che si terranno a Frosinone);

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• il Seminario del CEIDAFinanziamenti dell’UE e strumenti di ‘impact investing’ per le smart cities” (Roma, 5 e 6 dicembre p.v.).

[5] Sul funzionamento dello school bonus si veda il Decreto Ministeriale dell’8 aprile 2016, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 maggio 2016 (tale Decreto disciplina il credito d’imposta di cui all’articolo 1, comma 145 della L. 107/2015, per le erogazioni liberali in denaro a favore delle scuole).
Tutte le informazioni sono presentate sul portale: http://www.schoolbonus.gov.it.
Sull’art bonus si veda il portale: http://artbonus.gov.it/
Si ricorda che il credito di imposta per le erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, inizialmente previsto solo per il triennio 2014-2016, è stato reso permanente dalla Legge di stabilità per il 2016.

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