Uno dei cardini della programmazione 2014-2020 dei Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE) è certamente la c.d. “agenda urbana”.
L’agenda urbana si lega ampiamente al vasto e ricco dibattito sulle smart cities, che in Italia raccolgono interesse soprattutto con riferimento agli interventi per migliorare il sistema dei trasporti urbani, per il miglioramento dei servizi ai cittadini grazie a sensori e nuovi dispositivi e strumenti dell’economia digitale, e per la riduzione dei costi per i servizi pubblici grazie alla c.d. “Internet of the Things”.
Vi è il rischio, tuttavia, che dibattito e interventi per realizzare le smart cities in Italia investano solo grandi e medie città delle regioni italiane (che saranno interessate dal PON Città Metropolitane nel caso in cui siano, appunto, città metropolitane ai sensi della L. 56/2014 – “riforma Dl Rio” – o da interventi specifici dei POR FESR nel caso siano città di media grandezza).
Piccoli Comuni e villaggi rurali rischiano di essere penalizzati, quando invece sono i centri insediativi che scontano maggiormente i tagli di finanza pubblica e la flessione conseguente degli investimenti pubblici locali.
In questa luce appare importante ricordare che diversi interventi di riequilibrio territoriale pensati soprattutto per Comuni più piccoli e villaggi rurali marginali sono attivabili nell’ambito dei Programmi di Sviluppo Rurale 2014-2020. [1]
Specificamente, una delle Sottomisure/operazioni del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Lazio 2014-2020 di maggiore interesse per gli Enti Locali è la 4.3 “Miglioramento e ripristino della mobilità rurale e forestale extra-aziendale e punti di abbeveraggio per il bestiame”. [2]
Sono previste due tipologie di investimenti:
• gli investimenti per il miglioramento della viabilità rurale e forestale extra-aziendale;
• gli investimenti per la realizzazione, la manutenzione e il ripristino di punti di abbeveraggio per il bestiame (fontanili).
Il miglioramento della viabilità rurale e forestale è considerata alla stregua di un’azione di sistema, volta a rafforzare le condizioni di contesto in cui operano le imprese agricole e contribuire così, indirettamente, alla loro sostenibilità economica. La Sottomisura 4.3, infatti, viene indicata nel PSR Lazio (v. p. 350) come servente rispetto ai seguenti due fabbisogni del PSR (che sono, in tutto, 44):
F.9. Incentivare gli investimenti a supporto della competitività e innovazione.
F35. Incentivare la filiera bosco-legno-energia e le relative infrastrutture a supporto su scala locale.
Il PSR Lazio, opportunamente, delimita puntualmente le tipologie di investimenti ammissibili a beneficio per il miglioramento della viabilità rurale. Gli interventi devono riguardare solamente le strade classificate dal Codice della Strada come “vicinali” e, peraltro, sono eleggibili solo quegli interventi che interessano strade “vicinali” in aree agricole come delimitate dai Piani Regolatori Generali dei Comuni.
Il PSR chiarisce anche che non sono ammissibili interventi per la realizzazione di nuove strade “vicinali” in aree agricole, ma solo opere di manutenzione, adeguamento e ripristino. Vengono parimenti finanziati i costi per l’acquisto e la sistemazione della segnaletica e lo spostamento e rifacimento di tubature e altro per la distribuzione dei servizi pubblici (luce, gas, linee telefoniche, acquedotti e altro). [3]
Uno dei motivi di interesse per gli EE.LL. è certamente il fatto che gli interventi di miglioramento della viabilità rurale e forestale implementati da Enti pubblici saranno integralmente finanziati con risorse pubbliche del PSR.
Le condizioni di finanziamento degli interventi sulla viabilità rurale e forestale, infatti, sono le seguenti:
• il massimale dei costi totali ammissibili è fissato a 350.000 Euro,
• il tasso di contribuzione del PSR è fissato all’80% nel caso gli interventi siano attivati da operatori privati, mentre è fissato al 100% nel caso siano attivati da Enti pubblici. [4]
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[1] A titolo di completezza, va ricordato che, in sostanza, lo stesso Accordo di Partenariato tiene conto di questo rischio affiancando all’agenda urbana anche una specifica “strategia per le aree interne”. Il nodo della questione è che mentre gli strumenti per sostenere gli interventi sono ormai avviati, quantunque con i consueti ritardi italiani, sulla “strategia per le aree interne” è stato finora fatto un pregevole lavoro di analisi socio-economica delle aree su cui intervenire, ma vi è ancora ben poca chiarezza sull’attivazione degli Accordi di Programma Quadro e dei relativi interventi per dare corso alla “strategia per le aree interne”. Su questi aspetti avrò il piacere di tenere una docenza di due giorni presso il CEIDA di Roma il 20 e 21 giugno. Per maggiori informazioni si veda il programma didattico del Corso “La programmazione dei fondi europei nel Lazio: le opportunità per gli Enti Locali”.
[2] La struttura dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) regionali, come già spiegato nel post “La struttura dei PSR regionali 2014-2020” del 10 maggio scorso, si articola in Priorità strategiche, focus area, Misure, Sottomisure e “Operazioni” (o “interventi”).
Il PSR Lazio attiva tutte le 6 Priorità previste per la politica di sviluppo rurale 2014-2020 della UE, 17 delle 18 focus area (non viene attuata la focus area 5A “Rendere più efficiente l’uso dell’acqua in agricoltura”) e 17 delle 19 Misure attivabili (va ricordato che la Misura 18 interessa solamente la Croazia, entrata nell’UE solo il 1° luglio 2013).
[3] Nel caso di interventi per il miglioramento della viabilità forestale gestiti da Enti pubblici, questi dovranno presentare, in riferimento al territorio di loro competenza, anche una analisi sullo stato della viabilità forestale già presente.
[4] Sulla politica di sviluppo rurale della UE avrò il piacere di tenere una docenza di due giorni – il 6 e 7 giugno – presso il CEIDA di Roma. Per maggiori informazioni sul corso “Le misure per lo sviluppo rurale della PAC 2014-2020 e i PSR regionali“, si veda il Programma riportato sul portale del CEIDA.