«E’ proprio quando credete di sapere una cosa
che la dovete guardare da un’altra prospettiva»
Professor John Keating
Tratto dal film “L’attimo fuggente” (1989)
I Regolamenti sui Fondi Strutturali 2021-2027 approvati il 24 Giugno 2021 (segnatamente il Regolamento sulle Disposizioni Comuni – RDC – e il Reg. (UE) 2021/1058 sul FESR e sul Fondo di Coesione) prevedono un ulteriore rafforzamento dell’integrazione territoriale degli interventi (indicata come “sviluppo territoriale integrato” nell’art. 9 del Regolamento FESR e nell’art. 28 del RDC).
Gli aspetti più rilevanti da evidenziare sono i seguenti:
• fra gli Obiettivi di Policy (OP) dei Fondi Strutturali viene per la prima volta inserito un obiettivo trasversale inteso a rafforzare la valenza politica dell’approccio fondamentalmente “place-based” dei Fondi “per la coesione” in senso lato (inclusi quelli per la pesca e quelli per lo sviluppo rurale), ossia l’OP 5 “Un’Europa più vicina ai cittadini” (art. 5 del RDC);
• l’OP 5 sostiene “la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato di tutti i tipi di territorio (si può applicare, quindi, nelle aree urbane, in aree diverse da quelle urbane – rurali e anche zone particolarmente svantaggiate – e in quelle costiere);
• per il periodo 2021-2027 trovano conferma le due forme di intervento strettamente “place-based” del precedente periodo, ossia Investimenti Territoriali Integrati (ITI) e Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo (SLTP), come previsto dal Titolo II, Capo III “Sviluppo Territoriale” del RDC (artt. 28-34). [1] A queste si aggiungono altre possibili forme già in uso nei vari Stati Membri, come previsto dall’art. 28 punto C del RDC, opzione introdotta ex novo al fine di semplificare e accelerare l’attuazione di Strategie Territoriali cofinanziate dai Fondi Strutturali (si veda la figura 1).
Figura 1 – Le “forme” di integrazione territoriale degli interventi nel periodo 2021-2027
Anche nel periodo di programmazione 2021-2027 l’applicazione dello Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo (in Inglese Community Led Local Development – CLLD) è solo facoltativo per FESR, FSE Plus e FEAMPA (come nel periodo 2014-2020). Lo stesso vale per il Just Transition Fund (JTF). Invece, è obbligatorio nelle aree rurali per l’attuazione degli interventi tradizionalmente rientranti nella sfera dell’approccio LEADER del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), in primo luogo a causa del fatto che è soprattutto nelle aree rurali che la Commissione ha promosso maggiormente lo Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo (SLTP), proprio mediante il metodo LEADER. Lo SLTP, non a caso, scaturisce direttamente dall’approccio LEADER (si veda la figura 2).
Il Considerando 93 del Reg. (UE) 2021/2115 sui Piani Strategici nazionali della PAC 2023-2027, che riuniranno gli interventi del I e del II Pilastro della PAC, infatti, rimarca che «l’approccio LEADER allo sviluppo locale si è dimostrato un efficace strumento di promozione dello sviluppo delle zone rurali, pienamente confacente ai bisogni multisettoriali dello sviluppo rurale endogeno grazie alla sua impostazione «dal basso verso l’alto» (bottom-up). È pertanto opportuno mantenere l’approccio LEADER in futuro e la sua applicazione dovrebbe restare obbligatoria con una dotazione minima a titolo del FEASR».
L’art. 92, comma 1 del Reg. (UE) 2021/2115, peraltro, dispone che «almeno il 5 % della partecipazione totale del FEASR al piano strategico della PAC di cui all’allegato XI è riservato all’iniziativa LEADER». [2]
Figura 2 – Lo Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo nella programmazione 2021-2027
Peraltro, anche se nel corrente periodo di programmazione il FEASR è stato completamente disaccoppiato dai Fondi Strutturali e dal FEAMPA – Fondi fortemente orientati, quasi di default, a sostenere interventi “place-based” – per l’attuazione nelle aree ruali dell’approccio LEADER si continua a fare riferimento alle disposizioni generali sullo SLTP (CLLD) del RDC inerente ai Fondi Strutturali e ad altri Fondi “per la coesione” (artt.31 – 34 del Reg. (UE) 2021/1060), come illustra in termini semplificati la figura 3.
Figura 3 – La base normativa dell’approccio CLLD/LEADER,
obbligatorio nelle aree rurali nell’ambito della PAC 2023-2027
Vi sono quattro aspetti da evidenziare con riferimento all’attuazione dell’approccio CLLD/LEADER nelle aree rurali (sui quali proporrò riflessioni più mirate con dei nuovi post):
• in sede di attuazione dell’approccio LEADER nell’ambito dei Piani Strategici nazionali per la PAC 2023-2027, si dovrà tenere conto del nuovo meccanismo di attuazione degli interventi della PAC (e, quindi, dei Piani Strategici nazionali della PAC 2023-27 – PSP 2023-27) che sono informati a un orientamento generale “performance based”. [3] In estrema sintesi, i nuovi Regolamenti sulla PAC 2023-2027 prevedono delle “conseguenze finanziarie” (decurtazioni delle risorse assegnate agli Stati Membri) se non vengono rispettate delle condizioni disciplinate dal regolamento “orizzontale” sulla PAC 2023-2027 (Reg. (UE) 2021/2116). Uno dei meccanismi condizionali previsti dai Regolamenti di base sulla PAC – indicato in gergo come “performance review” – prevede che vi saranno “conseguenze finanziarie” (prima sospensione e poi decurtazione delle risorse assegnate) se nel 2025, 2026 e 2027 emergessero dei divari alquanto consistenti fra valore programmato di 22 indicatori di risultato dei PSP 2023-2027 e valore rilevato a consuntivo; [4]
• l’art. 32 del RDC conferma che l’approccio CLLD/LEADER debba essere attuato tramite Strategie di Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo formulate sulla scorta di metodi partecipativi/bottom-up e che interessino un’area territoriale ampiamente omogenea. Rispetto al period 2014-2020, tuttavia, viene meno il vincolo sulla popolazione ivi residente (nell’area, come richiesto dal Reg. (UE) 2013/1303, dovevano essere compresi fra i 10.000 e i 150.000 abitanti);
• la Commissione Europea in diversi documenti informali di presentazione del “nuovo” approccio LEADER 2023-2027 ha richiesto di rafforzare il suo elemento caratterizzante “innovazione” e, più specificamente, ha chiesto di dare maggiore spazio a progetti di innovazione sociale;
• nella programmazione 2023-2027 degli interventi a sostegno dello sviluppo rurale (disciplinati dall’art. 69 del Regolamento sui PSP 2023-2027) fra le forme di cooperazione di cui all’art. 77 del Regolamento appena citato vi è un’altra forma di intervento che, potenzialmente, potrebbe essere realizzata attraverso l’approccio CLLD, ossia “Piccoli comuni intelligenti” (“Smart Village”). [5]
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[1] La figura che segue riporta una sintetica presentazione del Titolo III Programmazione del RDC (Reg. (UE)2021/1060) il cui Capo II è interamente dedicato allo sviluppo territoriale.
Si noti che gli ITI sono disciplinati dall’art. 28.a e dall’art. 30 del RDC. Per gli ITI le strategie territoriali sono disciplinate dall’art. 29. Per lo SLTP le strategie di sviluppo locale sono disciplinate dall’art. 32.
Figura 4 – Presentazione schematica del Titolo III Programmazione del RDC
[2] L’acronimo LEADER sta per “Liasons Entre Actions de Developpement de l’Economie Rurale”.
Il LEADER viene attuato su scala locale nell’ambito del II Pilastro della PAC e viene gestito da particolari forme di Partenariato Pubblico Privato – formalmente costituite sul piano giuridico – denominate Gruppi di Azione Locale (GAL).
Come ricordavo nel post del 10 Ottobre, lo Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo, di fatto, scaturisce direttamente dall’approccio LEADER, anche se valorizza anche le “lezioni dell’esperienza” di altri progetti integrati per lo sviluppo locale, quali i Patti Territoriali varati nella seconda metà degli anni Novanta, i Progetti Integrati Territoriali della programmazione 2000-2006 ed anche i Programmi di Recupero Urbano e i Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio (PRUSST).
[3] I Regolamenti di base della PAC 2023-2027, approvati a Dicembre 2021, sono:
Reg. (UE) 2021/2115 che è il regolamento che disciplina i PSP 2023-2027;
Reg. (UE) 2021/2116 che è il regolamento “orizzontale” che disciplina l’attuazione e la rendicontazione di tutti gli interventi della PAC 2023-2027.
[4] Cfr. CAGLIERO R., D’ALICANDRO N., CAMAIONI B. (2021); Il New Delivery Model e la lettura della performance nella PAC 2023-2027, tra opportunità, criticità e incertezze; Rivista online AgriCalabria N. 4/2021; RETE RURALE NAZIONALE – RRN (2022); Elementi chiave per la programmazione degli output del PSP 2023-2027, Roma.
[5] Questo contributo è un “work in progress” elaborato nell’ambito del progetto di ricerca del Centro Studi Funds for Reforms Lab “Politica di sviluppo locale e Strategia Nazionale per le Aree Interne”.