Il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (“Recovery and Resilience Facility”) – proposto dalla Commissione con la Comunicazione COM(2020) 408 – è il principale strumento del piano strategico Next Generation EU – “Piano di Ripresa Europeo” presentato in modo molto chiaro nelle Comunicazioni della Commissione COM(2020) 456 e COM(2020) 442, rilasciate a maggio. [1]
Il 17.09.2020 la Commissione ha presentato due utili documenti che fanno chiarezza sia sugli obiettivi e sulla struttura dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR) che gli Stati Membri dovranno presentare per accedere ai finanziamenti del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, sia sulle scadenze per la loro presentazione:
• le linee guida per l’elaborazione dei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR) (lo Staff Working Document SWD(2020) 205 parte I);
• il template da seguire per l’elaborazione dei PNRR (lo Staff Working Document SWD(2020) 205 parte II). [2]
Per quanto concerne le scadenze, vi è in primo luogo una conferma molto importante sulla data del 15 Ottobre. Quella data non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza. Il Comunicato stampa e soprattutto il “Questions & Answers” a corredo della documentazione di cui sopra ribadiscono che gli Stati Membri dovranno presentare una versione preliminare del loro Piano di Ripresa e Resilienza “a partire dal 15 Ottobre” e, quindi, quella data non è da intendere come una deadline, come emergerebbe da alcuni articoli pubblicati sui quotidiani (a pagina 2 del “Questions & Answers” si legge: “the Commission encourages Member States to submit their preliminary drafts plans from 15 October 2020”). [3]
Per il resto è difficile per la stessa Commissione indicare delle date intermedie, in quanto queste saranno condizionate dalla data di pubblicazione sulla GUUE e di entrata in vigore dei regolamenti che disciplineranno Next Generation EU (NGEU) e, nello specifico, il suo principale strumento di intervento (appunto il Dispositivo per la ripresa e la resilienza).
La Commissione auspica che i regolamenti siano approvati entro fine anno ed entrino in vigore il 1° Gennaio 2021, ma per diversi motivi non è detto che questo accada. Solo dopo l’entrata in vigore di questi regolamenti, formalmente, gli Stati Membri potranno presentare la versione definitiva dei loro Piani, che saranno oggetto prima di una valutazione di merito della Commissione, valutazione che dovrà essere formalmente approvata dal Consiglio ECOFIN. L’approvazione del Consiglio sarà suggellata da una Decisione di esecuzione (atto delegato) preparata anch’essa dalla Commissione e sarà conditio sine qua non per l’erogazione agli Stati di un pre-finanziamento del 10% a valere del Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza.
Al momento, comunque, l’unica certezza concerne la scadenza finale per la presentazione della versione definitiva dei PNRR, fissata al 30 Aprile 2021, in linea con i profili temporali ben noti di presentazione, valutazione ed approvazione dei Piani Nazionali di Riforma (PNR) nell’ambito del c.d. “semestre europeo”. [4]
A tale riguardo preme evidenziare che la Commissione ha chiarito in modo inequivocabile che per il 2021 si rivedrà parzialmente il “semestre europeo”, per vari motivi:
• i PNRR avranno una portata tale che, di fatto, avranno una valenza strategica per la politica economica degli Stati ben superiore a quella dei PNR annuali;
• anche i PNRR dovranno basarsi, come ogni anno accade per i PNR, sulle c.d. “Country Specific Recommendations” più recenti;
• i tempi di elaborazione, presentazione e valutazione dei PNRR, stante l’incertezza sui tempi di approvazione ed entrata in vigore dei pertinenti regolamenti, di fatto si sovrappongono al “semestre europeo”.
La Commissione, di riflesso, puntualizza anche che i PNR ed i PNRR dovranno essere presentati in un unico documento e che a seguito della loro valutazione la Commissione elaborerà dei documenti di analisi che, de facto, per il 2021 sostituiranno le “Country Specific Recommendations” per gli Stati.
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[1] Un contributo molto significativo e chiaro per capire Next Generation EU nel suo complesso è il seguente: D’ALFONSO A. (2020), Next Generation EU. A European Instrument to Counter the impact of the coronavirus pandemic, European Parliamentary Research Service; PE 652.000, July 2020.
Il Dispositivo per la ripresa e la resilienza è la linea di finanziamento dello Strumento dell’UE per la ripresa su cui si concentra la quota più elevata delle risorse complessive che verranno raccolte sui mercati finanziari dalla UE (la Commissione aveva proposto di allocare su questo strumento 560 dei 750 miliardi di Euro complessivi; le Conclusioni del Consiglio europeo del 17-21 luglio hanno elevato il montante di risorse del Dispositivo per la ripresa e la resilienza a 672,5 miliardi di Euro, dei quali 360 verranno erogati nella forma di prestiti).
[2] Preme evidenziare che questi sono i documenti tecnici di guida all’elaborazione dei Piani.
I documenti strategici di riferimento – rispetto ai quali verranno valutati i PNRR – sono:
• la Strategia annuale per la crescita sostenibile 2021 (è la strategia che viene rilasciata ogni anno dalla Commissione quale documento di avvio del c.d. “semestre europeo”);
• le “Country Specific Recommendations” più recenti per il 2020 (le “Country Specific Recommendations” del Consiglio sono rilasciate ogni anno al termine del “semestre europeo” ed indicano le linee di riforma raccomandate a tutti gli Stati Membri dell’UE.
[3] Da più parti in Italia la data del 15 Ottobre è stata indicata come deadline per la presentazione delle bozze dei PNRR. Questo è sorprendente in quanto l’art. 15 della proposta di regolamento del Dispositivo per la ripresa e la resilienza – Comunicazione COM(2020) 408 della Commissione – proposta ancora in corso di negoziazione, indica chiaramente il 15 Ottobre come data a partire dalla quale gli Stati potranno presentare le bozze dei PNRR.
[4] Il “semestre europeo” è il processo di controllo multilaterale dell’andamento macroeconomico e delle condizioni di stabilità delle finanze pubbliche degli Stati Membri (il timeline e il set dei documenti principali da elaborare sono stati varati nel 2010, anche se esso era già previsto e disciplinato dal Reg. (CE) 1466/1997). Esso è finalizzato, in primo luogo, a migliorare il coordinamento delle politiche economiche e garantire un ambiente macroeconomico stabile.
Il “semestre” in questione sarebbe il primo dell’anno, ma in realtà questo processo si snoda su un arco di tempo che va, come minimo, da novembre dell’anno precedente (mese in cui la Commissione pubblica una “Analisi Annuale della Crescita”, in cui a fianco dell’analisi dell’andamento economico in Europa, trova spazio un autorevole parere della Commissione sulle priorità economiche e sociali dell’UE per l’anno successivo, parere di cui tutti gli stati dovrebbero tener conto) al mese di luglio dell’anno di riferimento, quando vengono emanate le “Country Specific Recommendations” del Consiglio.
Il processo, alquanto complesso, è ben spiegato sul sito istituzionale del Consiglio e su quello della Commissione.
Nel mese di aprile (preferibilmente entro metà aprile), tutti gli Stati sono tenuti a presentare:
• il Programma di Stabilità e di Convergenza in cui formulano la loro strategia di medio termine volta a garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche;
• il Programma Nazionale di Riforma (PNR) in cui delineano gli interventi di riforma strutturale, con particolare riguardo alla promozione della competitività, della crescita economica e dell’occupazione.