Category: Stay inspired (sharing ideas)

Formulazione dei PSL dei GAL del Lazio: alcuni suggerimenti concreti

Scalinata

Il post delinea le fasi di lavoro fondamentali per ottemperare alle richieste del bando della Regione Lazio per la selezione dei nuovi PSL 2014-2020 ex approccio LEADER entro il 31 maggio 2016 (scadenza del bando) e, malgrado i tanti vincoli “calati dall’alto”, cercare al contempo di coinvolgere i portatori di interesse nella condivisione delle scelte strategiche fondamentali.
L’impostazione delle fasi di lavoro e le scelte metodologiche sottese sono discutibili, ma sono anche una sorta di strada a senso unico se si vuole raggiungere l’obiettivo di conseguire l’approvazione e il finanziamento dei PSL.

Il bando della Regione Lazio per la formulazione dei PSL dei GAL: è possibile conciliare vincoli “top down” e approccio “bottom up”?

Il post argomenta che i Regolamenti dell’UE, l’Accordo di Partenariato nazionale e il bando della Regione Lazio per la selezione dei nuovi PSL 2014-2020 sono caratterizzati da troppi vincoli “top down” che rendono i processi di animazione territoriale processi sterili, non in grado di favorire il recepimenti nei nuovi PSL di istanze di benessere e conoscenze “tacite” delle comunità locali. In estrema sintesi, il bando mette un po’ in discussione alcuni pilastri del LEADER (approccio partecipativo e dal basso, strategie di sviluppo realmente basate su punti di forza ed elementi distintivi delle aree locali), proprio a causa di troppi vincoli alla formulazione dei PSL “calati dall’alto”. Ciò nonostante, va anche riconosciuto che il novero di Misure, Sottomisure e “operazioni” ammissibili a beneficio è sufficientemente ampio per redigere dei validi PSL.

Riforma del terzo settore, organizzazioni ibride e normativa sulle startup innovative a vocazione sociale

La Circolare N. 3677/C (20 gennaio 2015) del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e la Guida del MISE per start up innovative a vocazione sociale (SIAVS) alla redazione del “Documento di Descrizione dell’Impatto Sociale” (data 21 gennaio 2015), introducono una ulteriore “condizionalità” per le SIAVS per poter accedere agli incentivi fiscali maggiorati di cui all’art. 29 del Decreto Crescita 2.0. Le SIAVS devono dimostrare il loro “impatto sociale”.
Questa è un’innovazione amministrativa che, a mio parare, incide ampiamente sui termini del dibattito parlamentare sulla riforma del terzo settore.
Per certi versi il dibattito sul contributo al benessere collettivo delle organizzazioni del terzo settore, grazie alla Circolare del MISE, si chiude con l’introduzione di quella che considero la clausola più importante. Mi riferisco appunto alla richiesta alle SIAVS (le future “imprese sociali” quando si saranno consolidate sul mercato) di dimostrare il loro impatto sociale.

Migliorare la raccolta fondi da donatori istituzionali con la matrice di finanziabilità delle organizzazioni

La Matrice di Finanziabilità di una Organizzazione (MFO) è il fulcro di un autentico approccio strategico alla ricerca di finanziamenti pubblici. E’ cruciale anche per elaborare una strategia di funding più articolata per gli enti non profit, in cui fundraising da privati e da donatori istituzionali siano assolutamente complementari.
La MFO, tuttavia, va poi ripresa e adattata per ciascun progetto di una organizzazione. E’ infatti la matrice di finanziabilità dei progetti lo strumento che consente realmente di ottimizzare la ricerca di finanziamenti per un progetto e, di conseguenza, consente anche di indirizzare questa ricerca sulla base di una più puntuale specificazione del gruppo target .

Riduzione della spesa ed efficacia dell’intervento pubblico. L’importanza dei Social Impact Bonds

I Social Impact Bonds sono strumenti potenzialmente molto efficaci per ridurre la spesa pubblica e migliorare il suo impatto sociale.
Si tratta, infatti, di meccanismi di esternalizzazione dei servizi pubblici fondati su clausole “pay-for-success”, per cui finanziatori ed erogatori privati dei progetti sociali saranno remunerati non sulla base dell’output (“quantità” di servizi erogati ai destinatari), ma sulla base del loro effettivo contributo alla soluzione dei problemi sociali (impact).

Nuovi modelli di funding della PA. I modelli informati alla logica “pay-for-success”

Social Impact Bonds (SIBs) e Saving cost bond (Scb) sono innovativi modelli di contrattualizzazione e funding dei servizi pubblici informati alla clausola “pay-for-success”, per i quali si registra un crescente interesse anche in Italia.
In forza di tale clausola, la spesa pubblica sarà sostenuta dalla Pubblica Amministrazione (PA) non a titolo di rimborso di servizi erogati (outputs), ma a titolo di premio se e solo se i progetti implementati avranno raggiunto gli obiettivi di impatto sociale, quando sono finanziati dai SIBs. Nel caso dei Scb, invece, gli investitori saranno ripagati se e solo se si raggiungeranno determinati obiettivi di efficienza operativa e, quindi, si conseguiranno i risparmi di spesa indicati nei contratti.
In questo post si evidenzia come tali strumenti, tuttavia, presentino degli elementi distintivi di cui tenere debitamente conto per valutare congruamente il loro “campo” di applicazione e quanto la loro applicazione sia vantaggiosa per la PA.

La PA fra riforme e nuovi modelli di funding delle politiche pubbliche

Borgo italiano

Le riforme amministrative e la “digitalizzazione” della PA e il rilancio degli investimenti pubblici impongono di sperimentare nuovi modelli di funding delle politiche pubbliche. Il presente post discute di opportunità e limiti di due strumenti di finanziamento aggiuntivi rispetto alla finanza pubblica nazionale, ossia i Fondi dell’UE e il project finance.
Se si considerano le criticità nell’utilizzo di questi due strumenti in Italia e la situazione davvero difficile della finanza pubblica, non resta che concludere che dovranno essere percorse nuove vie sperimentali che vanno dal crowdfunding, al fundraising per la PA e a meccanismi di esternalizzazione dei servizi pubblici fondati su clausole “pay-for-success”.

La call for proposal “Sostegno al riposizionamento competitivo dei sistemi imprenditoriali territoriali” della Regione Lazio e l’europrogettazione

La call attuativa dell’Azione Cardine 11 “Sostegno al riposizionamento competitivo dei sistemi imprenditoriali territoriali”, se vengono esaminati attentamente tutti i documenti che la compongono, conferma che, in genere, le proposte di progetto, affinchè possano avere buone chance di accedere ai fondi dell’UE, debbono: (i) rispettare vincoli, definizioni e indicazioni strategiche delle Comunicazioni della Commissione e della normativa dell’UE, (ii) essere permeate da un elevato “mainstreaming”, ossia risultare caratterizzate da una elevata coerenza con gli orientamenti generali delle politiche europee.

L’Azione Cardine 11 della programmazione unitaria dei fondi europei della Regione Lazio: obiettivi e procedure attuative

Public Funds

L’Azione Cardine 11 “Sostegno al riposizionamento competitivo dei sistemi imprenditoriali territoriali” costituisce un autentico caposaldo della programmazione unitaria dei fondi europei nel Lazio. Tale Azione, finanziata nell’ambito del POR FESR 2014-2020, è cruciale per attuare la strategia di reindustrializzazione regionale, presentata nel documento programmatico “Valore Aggiunto Lazio”. Al tempo stesso, l’avviso pubblico del 30 luglio scorso costituisce da un lato un interessante esempio di approccio bottom up alla formulazione delle strategie di sviluppo e di riposizionamento competitivo, ma dall’altro è un autentico “gateway”, per cui solamente quei territori che sapranno proporre strategie di sviluppo imprenditoriali valide potranno garantire alle imprese locali un rilevante flusso di finanza agevolata a valere di diverse azioni del POR FESR.