Il POR FSE Lazio 2014-2020, recentemente approvato, indica implicitamente nel potenziamento della Multi-Level Governance quale leva strategica della sua efficacia. Questa scelta è ampiamente condivisibile, specialmente se consideriamo che la sfida strategica del “radicale ammodernamento della macchina amministrativa” si dovrà inevitabilmente intersecare in modo sinergico con la riforma del sistema di Multi-Level Governance prevista dalla L. 56/2014 (ex DDL “Del Rio”).
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Financial instruments under the COSME programme
Sviluppo locale: rischi e valore aggiunto dei processi partecipativi
L’approccio allo sviluppo locale informato a logiche participative e di empowerment delle comunità locali (bottom up approach) presenta rischi e opportunità. Il breve articolo evidenzia che tali opportunità non sono riconducibili solo al miglioramento dei sistemi di governance locale, ma anche al cambiamento dei sistemi di creazione del valore – sempre più incentrati sulla interazione continua degli operatori economici – e a quello dei processi innovativi (open innovation).
Il dibattito sulla Social Innovation in Italia cambia passo
Alcune pubblicazioni recenti e vari convegni nel mese di Ottobre sulla Social Innovation dimostrano che il dibattito italiano su tema sta salendo di livello. Sperando che questa crescente attenzione porti presto a migliorare anche le politiche pubbliche per incentivare civic engagement e azioni innovative di social change.
Organizzazioni non profit: i problemi generali di finanziamento e l’accesso ai fondi dell’UE
Le organizzazioni non profit (ONP) incontrano molteplici difficoltà di accesso ai finanziamenti che derivano, inter alia, dal loro particolare modello strategico.
Le ONP italiane hanno ovviato a queste difficoltà migliorando moltissimo le pratiche generali di fund raising. Oggi, per crescere ulteriormente devono necessariamente migliorare l’approccio strategico ed operativo alla europrogettazione. Questo significa che dovranno conferire una funzione strategica alla europrogettazione, così come hanno fatto negli ultimi 15 anni con il fund raising.
La formulazione dei progetti: approccio di quadro logico e serendipity
La progettazione va informata a un approccio di pianificazione strategica molto rigoroso. Inoltre, è sempre consigliabile eseguire in via preliminare una metodica analisi dei rischi. Ma un progetto di sviluppo socio-economico non dovrebbe mai essere formulato come un progetto blueprint e, soprattutto, la serendipity – la scoperta di soluzioni innovative a fronte di criticità impreviste – può condurre a dei risultati aggiuntivi inattesi e superiori alle perdite implicate dalle criticità impreviste.
Funding models delle organizzazioni non profit ed europrogettazione
Le organizzazioni non profit italiane per crescere devono migliorare l’approccio strategico ed operativo alla europrogettazione. Questo significa che dovranno conferire una funzione strategica alla europrogettazione, così come hanno fatto negli ultimi 15 anni con il fund raising. Inoltre, dovranno migliorare ulteriormente la capacità di formulare progetti di qualità e capaci di impattare realmente su condizioni di vita materiale e capabilities dei beneficiari.
La valutazione dei progetti o dei programmi complessi
Il post propone dei suggerimenti per la formulazione del disegno di valutazione di progetti o programmi complessi, ossia caratterizzati da una certa dimensione territoriale e che annoverano più interventi, più gruppi target e più procedure di selezione e attuazione degli interventi ammessi a beneficio. Il messaggio centrale è che, con riferimento ai criteri valutativi efficacia e impatto, il disegno di valutazione può essere compiutamente definito solo una volta effettuata una mappatura articolata e attenta di tipologie di intervento finanziate, dei gruppi target di ogni tipologia di intervento e, non ultimo, di procedure di selezione e attuazione degli interventi finanziati (anche le procedure attuative, infatti, incidono sulla scelta di metodi e strumenti di analisi).
Le riforme istituzionali per sostenere lo “Stato imprenditoriale” ed incrementarne l’efficienza
L’obiettivo del presente articolo è duplice: (i) da un lato ricordare che lo Stato non necessariamente è un operatore inefficiente e poco razionale. Anzi, esso è sovente motore dello sviluppo, finanziando ricerca e innovazione tecno-scientifica e aprendo nuovi mercati. Questo aspetto dovrebbe essere maggiormente considerato dal nuovo Governo italiano; (ii) dall’altro evidenziare come, in Italia, le riforme istituzionali e amministrative, quindi, non dovrebbero essere presentate solo come strumento di di riduzione dei “costi della politica”, ma come tasselli importanti di un ripensamento generale del sistema di Multi-Level Governance italiano e dei processi di policy making. In questa luce, il recente riordino delle Province presenta luci ed ombre presentate nella parte finale del contributo.
La deriva dell’economia italiana fra mancate riforme e cieca austerità fiscale
L’obiettivo del presente articolo è di evidenziare come, nella seconda metà di febbraio, si è andato profilando un particolare “trianglolo istituzionale”, composto da Commissione dell’UE, Governo italiano e Corte Costituzionale, a cui sempra corrispondere una sorta di “gioco di sponde” su cui basare una strategia di ampio respiro di rilancio del sistema socio-economico italiano.
Al centro di questo “gioco di sponde” sono le tanto agognate e dibattute riforme che, nelle intenzioni del nuovo Governo a guida Renzi, dovrebbero essere il sale del suo operato.