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Studi sui modelli di business di imprese agricole e agro-sociali. La call RUR-09-2017 “Business Models for modern rural economies” di Horizon 2020

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Nei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) regionali 2014-2020 diverse Sottomisure/operazioni sostengono la c.d. “agricoltura sociale” e lo sviluppo di funzioni socio-assistenziali da parte delle aziende agricole.
In precedenti post – segnatamente quelli del 30 agosto e del 5 settembre – ho evidenziato l’esigenza di avviare approfonditi studi e ricerche sui particolari business models delle “imprese agro-sociali” e sulle condizioni di contesto e sulle politiche di sostegno più favorevoli al loro sviluppo.

In questa luce, segnalo come particolarmente interessante una call for proposals lanciata nell’ambito del Work Programme 2016-2017 della Sfida sociale “Sicurezza alimentare, agricoltura e silvicoltura sostenibili, ricerca marina, marittima, sulle acque interne e bioeconomia” del III pilastro di Horizon 2020 (H2020).
Questa call, aperta il 4 ottobre 2016, è denominata Business Models for modern rural economies”. La call – il cui codice identificativo è RUR-09-2017 – non è focalizzata specificamente sulle imprese agro-sociali ma, più in generale, sulle aziende agricole che sperimentano nuovi modelli di business per valorizzare meglio:
• i servizi eco-sistemici;
• le nuove opportunità dischiuse dalle tecnologie digitali;
• un utilizzo più sostenibile dei materiali e il riciclo di scarti di produzione/lavorazione e deiezioni animali.

La call rimarca parimenti quanto sia importante che gli imprenditori agricoli migliorino la loro cooperazione lungo le filiere agricole e puntino su catene del valore informate a principi di “stewardship” delle risorse e dei materiali e all’abbattimento dell’emissione di anidride carbonica (“low carbon economy”). [1]
La call invita i proponenti a formulare studi socio-economici che consentano di:
• capire meglio, descrivere e porre a confronto innovativi modelli di business del settore agricolo che possono rafforzarne la solidità e creare nuova occupazione;
• individuare sia i fattori che possono compromettere il successo di questi modelli, sia i fattori che, invece, possono catalizzare il loro successo e la loro “scalabilità”;
• comprendere quali siano le potenzialità di replicazione di questi modelli di business in contesti diversi da quelli di origine, tenendo ovviamente conto delle diverse condizioni di contesto.

nocciole_pixabay

Immagine ex Pixabay

La call, inoltre, evidenzia che i principali contributi attesi dalla Commissione sono:
• la predisposizione di kit di strumenti di gestione e di lavoro per imprenditori agricoli e altri stakeholders del comparto rurale che vogliano innovare (database di business cases di successo e di buone pratiche, servizi innovativi a sostegno dell’imprenditoria agricola, guide alle principali opportunità di finanziamento agevolato per le imprese agricole);
• una approfondita analisi di business models innovativi che potrebbero consentire alle imprese agricole di essere più “resilienti” ed innovative e, al contempo, maggiormente orientate alla “multifunzionalità” e al riuso dei materiali.

La Commissione specifica che la call sarà attuata tramite la tipologia di azione “Research and Innovation Action” (RIA) ed indica in circa 4,5 Milioni di Euro il montante complessivo di risorse che, indicativamente, sarà attribuito ai progetti approvati. [2]
La prima scadenza della call è fissata al 14 febbraio 2017. La seconda è fissata al 13 settembre 2017.
Mutatis mutandis, a livello nazionale/regionale siffatti studi potrebbero essere finanziati dalle Sottomisure 16.1 e 16.2 dei Programmi di Sviluppo Rurale regionali, che sono le Sottomisure che finanziano progetti pilota di ricerca riconducibili al Partenariato Europeo per l’Innovazione “Produttività e sostenibilità del sistema agricolo” (PEI “agricolo”). [3]

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[1] Si segnala come particolarmente rilevante – e sinergica rispetto a questa call – anche la call RUR-05-2017Novel public policies, business models and mechanisms for the sustainable supply of and payment for forest ecosystem services.
Su questi temi si veda anche la Nota 9/2016 “Agricoltura sociale e nuovi servizi di welfare nelle zone rurali: i finanziamenti del PSR Lazio 2014-2020, liberamente scaricabile dalla Sezione OpenLibrary di questo sito.

[2] Il nuovo Programma Quadro per la Ricerca 2014-2020 – Horizon 2020 – è un programma molto complesso.
Facendo riferimento alle indicazioni dell’Allegato II al Reg. (UE) N. 1291/2013 che ne presenta obiettivi e campi di applicazione, esso può essere suddiviso in sette Parti. In alcune linee guida, invece, si preferisce indicarlo come composto di 3 priorità generali (pilastri) e 4 priorità trasversali.
I tre “pilastri” di Horizon 2020, suddivisi ciascuno in vari “obiettivi specifici” (o “linee di finanziamento”), sono:
• Pilastro I (parte I) – Eccellenza scientifica,
• Pilastro II (parte II) – Leadership Industriale,
• Pilastro III (parte III) – Sfide per la società.

Sono previste sette Sfide per la società (“societal challenges”). La seconda è appunta quella che riguarda le sfide nel comparto agricolo e la bioeconomia.
Quando si esaminano le call for proposal inerenti Horizon 2020 si deve prestare molta attenzione alle tipologia di azioni (forme di finanziamento) eleggibili. Ve ne sono diverse. Le tre principali sono:
Research & Innovation Actions (RIA): sono le azioni maggiormente orientate a sostenere ricerca di base ed indagini esplorative;
Innovation Actions (IA): sono le azioni che sostengono l’applicazione di mercato dei risultati delle attività di ricerca (azioni quali dimostrazione e validazione su ampia scala e progetti specificamente volti alla prima commercializzazione, indicate in gergo come close-to-markets activities );
Coordination & Support Actions (CSA): sono azioni volte sostenere/ampliare le attività di networking, lo scambio di esperienze e il trasferimento di quelle che vengono riconosciute come “buone pratiche”.
[3] La Misura 16 Cooperazione dei PSR regionali è quella che sostiene maggiormente il più elevato orientamento dei nuovi PSR a incentivare le attività di ricerca e innovazione in agricoltura I PSR regionali sostengono gli obiettivi del PEI “agricolo” attraverso uno strumento specifico: i Gruppi Operativi costituiti da soggetti del mondo agricolo, tecnico e scientifico (agricoltori, ricercatori, consulenti, ecc.).

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