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Agenda urbana: numerosi bandi in scadenza per Enti Locali e organizzazioni non profit

La centralità del paradigma “smart cities” implica un ampio novero di opportunità di finanziamento aggiuntive per gli Enti Locali. Il post presenta brevemente i vari bandi attualmente aperti (con scadenze che vanno da fine marzo a fine giugno) per finanziare progetti di sviluppo urbano sostenibile. Avrò modo di presentare meglio le opportunità di finanziamento europee per gli Enti Locali e per questo paradigma nel corso del Seminario del CEIDA“Finanziamenti dell’UE e strumenti di ‘impact investing’ per le Smart Cities” che si terrà a Roma il 21 e 22 marzo.

La “buona scuola” e la “buona programmazione”: l’avviso-quadro 950/2017 del PON Scuola

Scuola Immagine ex Pixabay

Il post presenta l’avviso-quadro 950/2017 a valere del PON Scuola, un esempio di “buona programmazione” per tutta la PA. Appare particolarmente interessante il fatto che l’avviso faccia esplicitamente riferimento all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e ai nuovi “obiettivi del millennio”, che adesso sono vincolanti sia per i Paesi beneficiari di “aiuti allo sviluppo” sia per quelli donatori.

Agenda digitale e PON Città metropolitane

Smart city

Il post presenta i tre principali programmi strategici che sostengono l’implementazione della dimensione digitale delle “smart cities”, ossia la “Strategia per la crescita digitale” dell’AGID, il Programma Nazionale per la Ricerca 2015-2020 del MIUR e il PON Città Metropolitane.

Il paradigma “open government” in Italia. Alcune considerazioni sulla rilevazione dell’ISTAT sull’ICT nella Pubblica Amministrazione Locale

Il post, prendendo spunto dal recente Rapporto ISTAT sull’uso dell’ICT nella Pubblica Amministrazione locale che, tra l’altro, conferma come i vincoli finanziari siano considerati quelli più rilevanti per frenare l’ammodernamento dei sistemi ICT della PA e l’erogazione di servizi pubblici via web, rimarca che oltre al PON Città Metropolitane e al PON Governance vi sono diverse altre fonti di finanziamento per la PA per dare corso ai paradigmi ‘open government’ e ‘open data’.

Politiche e fondi per l’agenda digitale. Un quadro sintetico aggiornato

Il post, muovendo dal recente Rapporto ISTAT sull’uso dell’ICT nella Pubblica Amministrazione locale che, tra l’altro, rileva che i vincoli finanziari sono considerati quelli più rilevanti per frenare l’ammodernamento dei sistemi ICT della PA, rimarca che vi sono numerosi piani (strategici e di finanziamento) di rango europeo e nazionale per implementare l’agenda digitale. In particolare, va rimarcato che oltre al PON Città Metropolitane e al PON Governance esistono diversi altri strumenti per dare effettivamente corso alla “PA digitale”.

Terziarizzazione delle aziende agricole: rischi e opportunità

Il post evidenzia che la terziarizzazione delle aziende agricole e la c.d. “agricoltura sociale” possono essere importanti per ampliare l’offerta di servizi di cura alla persona e alla comunità, specialmente, nelle “aree interne” ed altre aree marginali, ma bisogna anche capire ancora meglio la dimensione effettiva del fenomeno. Inoltre, bisogna capire in che misura tale fenomeno non sia semplicemente il portato della “ritirata” del sistema di welfare pubblico.

Smart cities, innovazione tecnologica ed innovazione sociale

Il post evidenzia l’esigenza, nell’ambito del dibattito sulle smart cities, di prestare maggiore attenzione all’innovazione sociale. Il dibattito, infatti, appare troppo ancorato a una sorta di tecno-determinismo, per cui l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei processi e dei servizi sono considerati gli elementi portanti di città più efficienti e vivibili. Ovviamente, queste innovazioni contano, ma vanno inquadrate nella loro adeguata dimensione di tecnologie abilitanti, a fianco delle quali dare il giusto peso ai processi di inclusione – decisionale e sociale – dei cittadini e a percorsi di innovazione sociale dal basso.

La mappatura dei fondi europei per l’inclusione lavorativa e sociale

Il post presenta una sintetica mappatura dei fondi dell’UE per contrastare disoccupazione e vecchie e nuove forme di esclusione sociale, rimarcando una volta di più la necessità, per tutti gli operatori interessati ai fondi dell’UE, di dotarsi di un approccio strategico in modo da acquisire una visione olistica delle molteplici opportunità di finanziamento di progetti di inclusione e di lotta alla povertà.