Tag: Community Led Local Development

Community Led Local Development builds on the LEADER approach and it is the main instrument adopted by the EU to re-launch local development policies over the programming period 2014-2020

L’approccio place-based alle politiche strutturali di sviluppo e lo “sviluppo rurale 3.0” dell’OCSE

Il post presenta il paradigma dello “sviluppo rurale 3.0” dell’OCSE, ampiamente informato all’approccio place-based alle politiche strutturali di sviluppo. Come sottolineato dagli esperti dell’OCSE, alla luce dei cambiamenti nei contesti rurali degli ultimi due decenni le politiche di sviluppo rurale dovrebbe mettere definitivamente alle spalle l’approccio di breve termine ed eminentemente settoriale del passato e puntare sulla creazione, a livello locale, di condizioni di contesto favorevoli alla valorizzazione del potenziale di sviluppo di ciascuna area rurale.

L’impatto dei Piani di Sviluppo Locale bottom up. L’importanza degli “effetti di apprendimento”

Il post pone in luce quali siano gli impatti qualificanti dei Piani di Sviluppo Locale (PSL) informati all’approccio CLLD/LEADER. L’impatto dei PSL, quale che sia il loro disegno strategico e gli strumenti di policy utilizzati si può articolare su tre livelli: (i) impatto sul comportamento di tutti gli operatori (sia quelli pubblici, sia quelli privati); (ii) potenziamento della dotazione del “capitale sociale” su scala locale. Questo, peraltro, ha un effetto catalizzatore non solo sulle ricadute socio-economiche dei PSL, ma anche sugli stessi processi di apprendimento presso gli stakeholder locali; (iii)
impatti economici sui territori interessati. Pertanto, il post fornisce anche, implicitamente, delle indicazioni sugli elementi chiave del “disegno di valutazione” dei PSL.

La PAC post 2020. Una PAC dei territori?

Il post muove dal “Documento di discussione sulla PAC dopo il 2020” dell’Associazione Italiana di Economia Agraria e Applicata presentato il 6 ottobre a Roma. Tale Documento, a mio parere opportunamente, richiede per la PAC post 2020 più attenzione ai territori e allo sviluppo locale. Una futura “PAC dei territori” è certamente condivisibile, ma va ripensato il come attuarla, in quanto diversi strumenti del II Pilastro della PAC che sostengono lo sviluppo locale restano inattuati. Ed anche per lo strumento più noto – il LEADER – i risultati continuano ad essere al di sotto delle aspettative.

Il dibattito sulla riforma della PAC post 2020

Il post evidenzia che il dibattito, già avviato, sulla riforma della PAC post 2020 presenta delle criticità che meritano maggiore attenzione. Fra tali criticità, che emergono anche nel questionario on line della Commissione alla base della consultazione aperta che termina il 2 maggio p.v., spiccano le seguenti: (i) possibilità di un indebolimento dell’articolazione della PAC in due pilastri; (ii) eccessiva enfasi sui rischi di carenza di cibo e sulla funzione di produttore di cibo del comparto agricolo; (iii) ridimensionamento del carattere multi-funzionale della PAC e dell’ancoraggio forte ai territori – approccio “place-based” – degli interventi per lo sviluppo rurale.

Il bando della Regione Lazio per la formulazione dei PSL dei GAL: è possibile conciliare vincoli “top down” e approccio “bottom up”?

Il post argomenta che i Regolamenti dell’UE, l’Accordo di Partenariato nazionale e il bando della Regione Lazio per la selezione dei nuovi PSL 2014-2020 sono caratterizzati da troppi vincoli “top down” che rendono i processi di animazione territoriale processi sterili, non in grado di favorire il recepimenti nei nuovi PSL di istanze di benessere e conoscenze “tacite” delle comunità locali. In estrema sintesi, il bando mette un po’ in discussione alcuni pilastri del LEADER (approccio partecipativo e dal basso, strategie di sviluppo realmente basate su punti di forza ed elementi distintivi delle aree locali), proprio a causa di troppi vincoli alla formulazione dei PSL “calati dall’alto”. Ciò nonostante, va anche riconosciuto che il novero di Misure, Sottomisure e “operazioni” ammissibili a beneficio è sufficientemente ampio per redigere dei validi PSL.

Fondi europei e strategie di sviluppo locale: le principali criticità

LED 1 - Post 22 aprile 2015

Il post muove dal dettato dell’art. 33 del regolamento generale sui Fondi SIE 2014-2020 per evidenziare – in relazione ai 5 elementi inerenti la formulazione delle strategie di sviluppo locale indicati dall’art. 33 come obbligatori – le principali criticità di cui tenere conto.
In Italia tali criticità attengono principalmente all’applicazione un pò approssimativa dell’approccio di Quadro Logico.

Sviluppo locale: rischi e valore aggiunto dei processi partecipativi

Politiche regionali e Fondi Strutturali

L’approccio allo sviluppo locale informato a logiche participative e di empowerment delle comunità locali (bottom up approach) presenta rischi e opportunità. Il breve articolo evidenzia che tali opportunità non sono riconducibili solo al miglioramento dei sistemi di governance locale, ma anche al cambiamento dei sistemi di creazione del valore – sempre più incentrati sulla interazione continua degli operatori economici – e a quello dei processi innovativi (open innovation).

Is SWOT analysis a valuable tool for formulating local development strategies still today?

SWOT Matrix

The SWOT analysis is a tool widely used when formulating both strategic plans for companies and local development plans.
Having acknowledged the importance of this tool when formulating territorial strategies, this short article addresses the following question: “ against the current fast-changing world, is SWOT analysis a valuable analytical tool for setting up territorial strategies still today? ”