Manuali e Linee Guida sulla formulazione delle Strategie di Sviluppo Locale (SSL) dedicano ampio spazio a varie possibili classificazioni degli stakeholder, fra le quali spiccano le due seguenti: 1. quella incentrata sul grado di influenza sulle SSL e sul grado di interesse (elevato o basso) degli stakeholder (essa, tuttavia, ha sovente il difetto di non considerare le “parti lese” che, di fatto, hanno un interesse del tutto negativo per le SSL); 2. quella incentrata su vantaggi e contributi da apportare al progetto delineati per ciascuno dei potenziali membri della “coalizione locale”, ma questa – specialmente nel testo ufficiale delle Strategie di Sviluppo Locale – tende sempre a trascurare una chiara identificazione dei rent seekers.
Il post pone in luce che le classificazioni appena richiamate dovrebbero sempre muovere da quella che distingue fra (i) portatori di interesse comuni; (ii) gruppi di pressione – in grado di influenzare pesantemente scelte strategiche delle SSL e interventi – e (iii) rent seekers. Solo una volta identificati questi tre gruppi (avendo sempre ben presente anche la presenza delle “parti lese”, ossia di portatori di interesse contrari alla realizzazione delle SSL), avrà davvero senso elaborare delle matrici che richiamano influenza e interesse per le SSL dei portatori di interesse e analisi di benefici e costi per ciascuno di essi.
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Formulazione delle Strategie di Sviluppo Locale ex approccio LEADER: il ruolo determinante di indirizzi programmatici regionali e vincoli sugli interventi ammissibili
Il post pone in luce che è molto difficile elaborare Strategie di Sviluppo Locale (SSL) ex approccio LEADER realmente informate a un metodo partecipativo, in primis per i molteplici vincoli imposti dal programmatore regionale. In vero, le SSL si pongono, in un certo senso, a metà strada fra visione di sviluppo del territorio e fabbisogni emersi sulla scorta di analisi del contesto socio-economico e di istanze di supporto espresse dai portatori di interesse. Tuttavia, concretamente, priorità strategiche e novero degli interventi finanziabili che vengono inseriti sono dettate da: (i) scelte strategiche già operate nei Complementi per lo Sviluppo Rurale regionali (CSR) con riferimento, in particolare, alle tipologie di interventi di sviluppo rurale del periodo 2023-2027 che potranno essere inseriti nelle SSL dei GAL; (ii) indicazioni delle “schede” dei CSR sull’approccio LEADER e di eventuali Linee Guida regionali sulla formulazione delle SSL ed eventuali ulteriori vincoli riportati negli avvisi di selezione delle proposte di SSL; (iii) criteri di selezione indicati nel CSR (non solo quelli inerenti all’approccio LEADER e alle SSL, ma anche quelli degli interventi che potranno essere inseriti nelle SSL).
L’approccio LEADER 2023-2027 e le pietre d’inciampo della formulazione delle Strategie di Sviluppo Locale
Il post, muovendo dalla locandina molto interessante dell’evento della Rete Rurale Nazionale “Leggere il territorio, leggere sul territorio: quali risultati per il LEADER?”, che si terrà a Roma il 21 e 22 Giugno p.v., discute la possibile applicazione dell’approccio Result-Based Management (RBM) alla formulazione delle Strategie di Sviluppo Locale (SSL) ex metodo LEADER. In particolare, si sofferma sull’affermazione che «il futuro desiderato costituisce il vero punto dal quale partire per definire le Strategie e le azioni che permetteranno di concretizzarlo». Sarebbe certamente auspicabile porre la visione di sviluppo del territorio e l’approccio RBM quali pilastri della formulazione delle SSL, ma questo implica anche delle criticità metodologiche e attuative del percorso di definizione delle SSL che non possono essere trascurate. Inoltre, vi sono due aspetti molto concreti che in questo tipo di seminari vengono sempre elegantemente messi sotto il tappeto: (i) non si può constinuare a parlare di approccio partecipativo e stakeholders da coinvolgere senza dire apertamente che certi gruppi di pressione e i rent-seekers non sono minimamente interessati agli aspetti tecnici della definizione delle SSL e, ciò nonostante, spesso sono a loro a determinarne priorità strategiche e azioni; (ii) l’approccio tecnico suggerito dalla RRN è ampiamente auspicabile, ma essendo un approccio anche complesso, si può ragionevolmente presumere che difficilmente verrà inserito dalle Amministrazioni regionali negli avvisi di selezione delle SSL e dei Gruppi di Azione Locale a valere dei Complementi per lo Sviluppo Rurale regionali.