Negli ulti mesi, in diversi articoli pubblicati sul magazine online Vita e su degli importanti inserti settimanali dei quotidiani La Repubblica e Corriere, l’economista ed ex parlamentare Giovanna Melandri, con riferimento al Recovery Plan italiano, ha rimarcato l’importanza di interrogarsi su «come coniugare l’esigenza della velocità [di spesa] con quella della qualità, orientata all’obiettivo dell’impatto sociale ed ambientale» e, a tal fine, ha suggerito quale risposta il ricorso ad appalti pubblici informati agli schemi “impact finance”.
Una siffatta domanda mi pare sia ancora più significativa con riferimento ai Programmi Operativi (PO) cofinanziati dai Fondi Strutturali 2021-2027. Il Regolamento generale che li disciplina nel periodo di programmazione che si apre quest’anno prevede il ricorso a una “forma di sostegno” innovativa dell’UE, introdotta nel 2018 dal Regolamento Finanziario vigente: i “finanziamenti non collegati ai costi delle operazioni” (in altri termini, finanziamenti dell’UE “legati ai risultati” e, quindi, assimilabili a forme di “impact finance”). Se le ormai note “opzioni di costo semplificate”, che verranno ulteriormente rafforzate nel periodo 2021-2027, vanno nella direzione di catalizzare la “capacità di spesa” dei PO, i “finanziamenti non collegati ai costi delle operazioni”, invece, corrispondono all’esigenza, a mio avviso ancora più stringente, di rafforzare la qualità della spesa e l’impatto degli interventi. Il Regolamento generale prevede, in termini semplificati, che Stati Membri (e Regioni) indichino se ricorreranno o meno ai “finanziamenti non collegati ai costi” nei PO. Dal momento che nel giro di pochi mesi si prevede il loro invio alla Commissione sarebbe assolutamente questo il tempo per esercitare un’azione di lobbying al fine di promuoverne l’utilizzo nei PO 2021-2027.
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Next Generation EU: quali procedure di rendicontazione delle spese e di controllo per gli interventi dei Recovery Plan?
Questo articolo, correggendo alcuni aspetti poco chiari e ampliando il post del 20.10.2019, tenta di spiegare meglio le potenzialità di una “forma di sostegno” innovativa dell’UE, introdotta nel 2018 dal Regolamento Finanziario vigente: i “finanziamenti non collegati ai costi delle operazioni” (in altri termini, i finanziamenti dell’UE “legati ai risultati”). Queste potenzialità potrebbero essere valorizzate anche nell’ambito dei Recovery Plan. Se le “opzioni di costo semplificate”, che verranno ulteriormente potenziate nel periodo 2021-2027, vanno nella direzione di rafforzare la “velocità di spesa” (“capacità di spesa”) dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali e dei Recovery Plan, i “finanziamenti non collegati ai costi delle operazioni”, invece, corrispondono all’esigenza di rafforzare la qualità della spesa e l’impatto degli interventi. La portata innovativa dei “finanziamenti non collegati ai costi delle operazioni”, tuttavia, andrà valutata meglio via via che la Commissione elaborerà degli Atti delegati per chiarire meglio alcuni aspetti che concernono la sorveglianza e le procedure di controllo dei Fondi Strutturali 2021-2027 e le procedure di rendicontazione delle spese ed i controlli dei Recovery Plan.
Fondi Strutturali 2021-2027. Gli scopi differenti di “opzioni di costo semplificate” e “forme di finanziamento non collegate ai costi”
Questo articolo, riprendendo il post del 10.10.2019, tenta di spiegare meglio gli scopi ben diversi di “opzioni di costo semplificate” e “finanziamenti legati ai risultati”. In estrema sintesi, le “opzioni di costo semplificate” vanno nella direzione di rafforzare la “velocità di spesa” (“capacità di spesa”) dei Programmi. I “finanziamenti non collegati ai costi delle operazioni pertinenti”, invece, corrispondono all’esigenza, a mio avviso ancora più stringente, di rafforzare la qualità della spesa cofinanziata dai Fondi Strutturali 2021-2027.