L’obiettivo del presente articolo è duplice: (i) da un lato ricordare che lo Stato non necessariamente è un operatore inefficiente e poco razionale. Anzi, esso è sovente motore dello sviluppo, finanziando ricerca e innovazione tecno-scientifica e aprendo nuovi mercati. Questo aspetto dovrebbe essere maggiormente considerato dal nuovo Governo italiano; (ii) dall’altro evidenziare come, in Italia, le riforme istituzionali e amministrative, quindi, non dovrebbero essere presentate solo come strumento di di riduzione dei “costi della politica”, ma come tasselli importanti di un ripensamento generale del sistema di Multi-Level Governance italiano e dei processi di policy making. In questa luce, il recente riordino delle Province presenta luci ed ombre presentate nella parte finale del contributo.