Il post rimarca che il “nuovo” FSE Plus 2021-2027 – un programma quadro in cui confluiranno più linee di finanziamento della programmazione in corso – sarà molto di più che non nel passato uno strumento “settoriale”, fortemente tarato sulla dimensione “sociale” della politica di coesione. Al tempo stesso, gli interventi saranno parimenti molto più condizionati dai Programmi Nazionali di Riforma varati nell’ambito del c.d. “semestre europeo”. La mia impressione è che, fin qui, il percorso partenariale nazionale di definizione dell’Accordo di Partenariato 2021-2027 non abbia tenuto adeguatamente in considerazione questi aspetti e, soprattutto, il fatto che il “nuovo” FSE Plus sul piano politico è molto di più che una semplice evoluzione del FSE come conosciuto finora.
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Fondi Strutturali 2021-2027. Gli scopi differenti di “opzioni di costo semplificate” e “forme di finanziamento non collegate ai costi”
Questo articolo, riprendendo il post del 10.10.2019, tenta di spiegare meglio gli scopi ben diversi di “opzioni di costo semplificate” e “finanziamenti legati ai risultati”. In estrema sintesi, le “opzioni di costo semplificate” vanno nella direzione di rafforzare la “velocità di spesa” (“capacità di spesa”) dei Programmi. I “finanziamenti non collegati ai costi delle operazioni pertinenti”, invece, corrispondono all’esigenza, a mio avviso ancora più stringente, di rafforzare la qualità della spesa cofinanziata dai Fondi Strutturali 2021-2027.
Il “nuovo” Fondo Sociale Europeo 2021-2027, gli interventi di inclusione sociale e la sperimentazione di “forme di finanziamento non collegate ai costi”
Il post discute dell’importante novità, nell’ambito delle forme di sostegno dei Fondi Strutturali, costituita dai finanziamenti legati ai risultati. E’ una forma di spesa del tutto innovativa prevista sia dal nuovo regolamento finanziario dell’UE – Reg. (UE, Euratom) n. 1046/2018 – sia dalla proposta di regolamento generale sui Fondi Strutturali per il periodo 2021-2027. Tale innovazione, a parere di chi scrive, dischiude delle prospettive molto interessanti per (i) un miglioramento generale degli interventi di inclusione sociale finanziati dal “nuovo” FSE Plus 2021-2027 (e non solo da questo); (ii) un maggiore orientamento dei progetti finanziati da tale forma di sostegno dei Fondi ai risultati e, non ultimo, (iii) un più ampio ricorso dei pubblici poteri, anche al di fuori del campo di azione dei Fondi Strutturali, a interventi di inclusione sociale e di lotta alla povertà informati ai principi della finanza di impatto.
Orientamento ai risultati dei Fondi Strutturali e “performance framework”
Il post pone in evidenza l’importanza del “performance framework” – previsto dagli articoli 20, 21 e 22 del Regolamento generale sui Fondi Strutturali e di Investimento Europeo 2014-2020 – per rafforzare l’orientamento ai risultati dei programmi cofinanziati da questi Fondi e, almeno in linea di principio, anche la loro efficacia.
Il negoziato sui fondi europei 2021-2027. Una breve presentazione del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale dell’UE
Il post sollecita una maggiore attenzione di media ed osservatori qualificati sull’importanza del negoziato sul bilancio pluriennale dell’UE (Quadro Finanziario Pluriennale) per il periodo 2021-2027 (ossia il negoziato sui fondi europei post 2020). Dopo il serrato dibattito sui contenuti della Legge di stabilità 2019, sarebbe desiderabile la stessa attenzione per il negoziato su dimensione finanziaria e struttura del prossimo bilancio pluriennale dell’UE.
Anche il negoziato sui fondi europei post 2020, infatti, implica risvolti rilevanti, anche se in modo indiretto, sia per la sostenibilità dei conti pubblici (in particolare, ha risvolti importanti anche sul dibattito sui processi di sorveglianza multilaterale della sostenibilità dei conti pubblici dei vari Stati Membri), sia per la credibilità internazionale dell’Italia.
Fondi Strutturali 2021-2027: la trasformazione “cosmetica” degli Obiettivi Tematici in Obiettivi Strategici
Il post rimarca la rilevanza di due aspetti quasi contraddittori che caratterizzano le proposte di regolamento sui Fondi dell’UE per la politica di coesione 2021-2027: (i) la mancanza di un quadro strategico generale a cui ancorare gli interventi specifici della politica di coesione (assimilabile, con riferimento alla programmazione in corso, alla strategia “Europe 2020”); (ii) la falsa riduzione dei grandi ambiti di intervento dei Fondi Strutturali. La Commissione propone di passare dagli 11 Obiettivi Tematici del periodo 2014-2020 ai 5 Obiettivi Strategici di quello successivo. Ma si tratta, in realtà, di una mera riorganizzazione degli 11 Obiettivi Tematici attuali. Questo implica che, di fatto, il riferimento strategico di fondo, tacitamente, continua ad essere “Europe 2020”.
Prime riflessioni sulle proposte della Commissione per i Fondi Strutturali 2021-2027
Il post è un invito alla riflessione su alcune criticità che caratterizzano le proposte di regolamento sui Fondi dell’UE per la politica di coesione 2021-2027. La criticità principale è che la Commissione non parla di fondi per la politica di coesione economica, sociale e territoriale dell’UE, ma di “disposizioni comuni” che si applicano a sette fondi “a gestione concorrente” (aspetto questo affatto banale e, anzi, sostanziale). Fra questi, peraltro, vengono annoverati solo 4 dei 5 Fondi Strutturali e di Investimento Europeo del periodo 2014-2020 (FESR, FSE, Fondo di Coesione e FEAMP), in quanto il FEASR (che finanzia i Programmi di Sviluppo Rurale), nel periodo 2021-2027 viene ricollocato integralmente nella PAC.
I Fondi europei che sostengono processi di capacity building della PA
Questo post rimarca che, a fronte dei ritardi di spesa dei Fondi SIE, gli amministratori regionali e locali, sovente, continuano a trascurare Fondi e iniziative dell’UE che sostengono processi di capacity building della PA. Questo è alquanto sorprendente, in quanto la maggior parte di questi fanno riferimento alla “politica di coesione”, ossia la politica dell’UE più “vicina ai territori” (e quindi agli amministratori locali). Nella seconda parte, quindi, il post presenta una breve rassegna di questi Fondi/iniziative.
I principali fondi europei “contro la povertà e l’esclusione sociale”. Riflessioni a margine di un seminario dello SPI CGIL di Roma e del Lazio
Il post, muovendo dalla presentazione dell’interessante seminario dello SPI CGIL di Roma e del Lazio “Nessuno escluso. Contro la povertà e l’esclusione sociale”, che si terrà a Roma, Via Buonarroti 12, il prossimo 12 febbraio, propone una sintetica mappatura dei fondi dell’UE per contrastare povertà ed esclusione sociale.
Federalismo fiscale, Multi Level Governance dell’UE e fondi strutturali
Il post sottolinea l’importanza di tenere il dibattito sul federalismo legato a quello sulla Multi Level Governance (MLG) delle politiche strutturali dell’UE. Il ritardo nella spesa e la variabilità di capacità di impegno e di capacità di spesa dei programmi 2014-2020 fra le varie regioni dimostra, infatti, che ancora oggi non si sono realizzate due pre-condizioni fondamentali affinchè il sistema di MLG si rilevi efficace ed efficiente: (i) capacità di gestire le fasi di coordinamento e attuazione delle scelte programmatiche fatte da ogni livello; (ii) capacità di attuare quanto previsto secondo i tempi e le modalità condivise con gli altri attori istituzionali.