In questo post, dopo aver richiamato la similitudine fra Investimento 2.1 Attrattività dei borghi storici del PNRR (Sub-componente M1C3) e Obiettivo Specifico 4.6 Cultura e turismo sostenibile del PR FESR Lazio (OS 4.6), provo in primo luogo a invitare dirigenti e funzionari dell’Autorità di Gestione del PR FESR Lazio a dare corso agli interventi dell’Obiettivo Specifico 4.6 prendendo come termini di riferimento proprio le due Linee di intervento dell’Investimento 2.1 del PNRR (segnatamente l’avviso di selezione dei progetti di rigenerazione culturale e sociale della Linea B). Questo per il fatto che la logica di intervento dell’OS 4.6. è assolutamente simile a quella dei due sub-interventi della Linea B dell’Investimento Attrattività dei borghi storici. Essa, infatti, poggia sull’idea di riqualificare luoghi storico-culturali e di elevato pregio architettonico per farli diventare spazi di fruizione artistico e culturale, ma anche spazi per l’erogazione di servizi tradizionali e innovativi di cura alla persona e alla comunità. A tal fine vengono anche previste azioni di sostegno per promuovere pratiche di cittadinanza attiva e la presa in carico di tali servizi da parte di “imprese sociali” e associazioni.
In secondo luogo, provo a evidenziare – anche considerando l’avviso di selezione dei Piani integrati delle Green Communities (Investimento 3.2 Green Communities del PNRR) – che, sempre di più, la maggior parte delle azioni di policy potenzialmente a diretto beneficio dei Comuni – quale che sia la fonte di finanziamento – richiede ormai sistematicamente la partecipazione in forma aggregata di più Comuni (o altri Enti con finalità pubbliche). Si potrebbe dire che ormai “nessun Comune si salva da solo”.
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Strategie di Sviluppo Locale ex approccio LEADER orientate all’innovazione sociale e alla tutela dei “beni comuni”
Come ho anticipato nei precedenti post, le Istituzioni europee hanno indirizzato il dibattito sull’attuazione dell’approccio LEADER nel periodo 2023-2027 in modo che esso sia caratterizzato da: (i) una maggiore concentrazione tematica, per cui le Strategie di Sviluppo Locale (SSL) dovranno essere incardinate su un numero più ristretto di ambiti di policy e di tipologie di intervento; (ii) un maggiore orientamento all’innovazione, segnatamente all’innovazione sociale.
Il post propone dei suggerimenti operativi per delineare delle Strategie di Sviluppo Locale ex LEADER realmente orientate all’innovazione sociale e che siano, da un lato promosse da forme di auto-organizzazione sociale che si generano e si consolidano con la missione di tutelare dei “beni comuni” locali (comunità verdi, comunità energetiche, comunità solidali e comunità culturali) e, dall’altra, agiscano per l’ulteriore empowerment di queste comunità e il consolidamento di esperienze di Public Private People Partnership in cui le persone comuni e i corpi sociali intermedi abbiano più rilevanza che non nel passato rispetto agli amministratori locali.