Il post propone delle riflessioni sui “building block” dei progetti di sviluppo da considerare nella fase di formulazione. Nel corso della formulazione sono fondamentali due elementi che appartengono al “nucleo centrale” dei progetti (dimensione strategica e settore di intervento) e due elementi a latere del nucleo centrale (stakeholder da coinvolgere e contesto territoriale). L’analisi del contesto territoriale è importante non solo per capire meglio pertinenza dei progetti rispetto a problemi e bisogni insoddisfatti dei beneficiari (ed anche rispetto ad altri interventi attuati in un dato territorio), ma anche per individuare “pre-condizioni” ed “ipotesi” fondamentali per la riuscita dei progetti (si tratta di fattori su cui non si può intervenire con il progetto e che, in corso d’opera, potrebbero agire o come catalizzatori della sua riuscita, o come autentiche “minacce”).
Tag: Matrice di finanziabilità
La pertinenza “verticale” dei progetti di sviluppo con i fondi europei
Il post evidenzia come dei buoni progetti di sviluppo debbano necessariamente essere caratterizzati da una pertinenza “verticale” (di natura più politica) e da una pertinenza “orizzontale” (di natura più tecnica) molto elevate. Ciò detto, l’accesso o meno ai fondi europei per implementare tali progetti si gioca, fondamentalmente, lungo l’asse verticale della pertinenza (ossia della pertinenza con desiderata e linee di policy degli enti istituzionali sovra-ordinati). Per tutti i progettisti, quindi, il rebus è sempre lo stesso: come conciliare volontà dei soggetti proponenti dei progetti di corrispondere alle domande di intervento della cittadinanza locale e degli operatori economici del territorio e, al tempo stesso, garantire una adeguata coerenza verso l’alto delle strategie di sviluppo con obiettivi e linee di finanziamento delle Istituzioni sovra-ordinate (enti finanziatori).
I termini di riferimento fondamentali della mappatura dei fondi europei
Il post presenta i termini di riferimento essenziali della mappatura dei fondi europei e le attività ineludibili per accedere a questi fondi. Fra queste vi è l’analisi dei vincoli “interni” ed “esterni”. Tale analisi è volta a verificare se la nostra organizzazione è in grado di presentare una proposta di progetto “competitiva” ed anche a valutare prima se l’organizzazione riuscirà poi a gestire il progetto senza rischiare di incorrere in forme di born-out organizzativo e in fasi di stress finanziario.
La mappatura dei fondi europei (per capire a cosa servono davvero; se ci servono e perché ci servono)
I finanziamenti dell’UE sono semplicemente uno strumento per attuare le politiche pubbliche dell’UE. Tutte le organizzazioni dovrebbero avere l’umiltà di accettare l’idea che candidando un progetto per accedere alle sovvenzioni dell’UE, esse si candidano a diventare co-protagoniste dell’attuazione delle politiche europee (siano, quest’ultime, condivisibili o meno).
Quanto sopra implica che, se si vuole che la proposta di progetto venga finanziata, si deve delineare un “quadro logico” di obiettivi del progetto e di azioni assolutamente coerenti con gli obiettivi delle politiche pubbliche europee a cui fa riferimento un dato strumento finanziario dell’UE e/o uno specifico avviso di finanziamento. Questa è l’essenza del concetto di pertinenza “verticale” (mainstreaming “verticale”) dei progetti europei.
Alcune milestones del percorso di accesso ai finanziamenti europei
Tutte le organizzazioni sono perennemente alla ricerca di fonti di finanziamento accessibili e convenienti per alimentare il loro ciclo tecnico-operativo, fra cui i finanziamenti pubblici dell’UE. In merito a questi, il mio parere, già espresso più volte su questo blog, è che per alcune organizzazioni, in una data fase del loro ciclo di vita o per implementare determinati progetti possono essere molto utili. Per altre, invece, potrebbe essere molto più ragionevole, ceteris paribus, ricercare altri strumenti di finanziamento. Inoltre, tutte le organizzazioni dovrebbero delineare un approccio strategico – e non estemporaneo – alla ricerca dei finanziamenti europei. Infine, tutte le organizzazioni, sia in sede di candidatura dei progetti, sia nella fase di gestione di quelli finanziati, dovrebbero seguire un approccio analogo a quello delle aziende commerciali che vogliono acquisire nuovi clienti e/o “curare” quelli consolidati, ossia dovrebbero considerare gli enti finanziatori dei clienti che, grazie al progetto, hanno modo di risolvere dei problemi (problemi di interesse collettivo nel caso di enti finanziatori pubblici).
Progetti, Piani di Sviluppo Locale e strategie di accesso ai fondi europei
Il post evidenzia come i Piani di Sviluppo Locale (PSL) debbano necessariamente essere caratterizzati da una pertinenza “verticale” (di natura più politica) e da una pertinenza “orizzontale” (di natura più tecnica) molto elevate. L’accesso o meno ai fondi europei per implementare i PSL si gioca, fondamentalmente, lungo l’asse verticale della pertinenza. E il rebus è sempre lo stesso: come conciliare volontà dei soggetti proponenti dei PSL di corrispondere alle domande di intervento della cittadinanza locale e degli operatori economici del territorio e, al tempo stesso, garantire una adeguata coerenza verso l’alto delle strategie di sviluppo con obiettivi e linee di finanziamento delle Istituzioni sovra-ordinate (Enti finanziatori).
Alla ricerca dei finanziamenti europei
Tutte le organizzazioni sono perennemente alla ricerca di fonti di finanziamento accessibili e convenienti per alimentare il loro ciclo tecnico-operativo. Da svariati anni è molto dibattuto il tema dell’accesso ai finanziamenti pubblici dell’UE. In merito, nel mio piccolo, mi sono sempre espresso criticamente nei confronti di coloro che li presentano quasi fossero una sorta di “sacro Graal”. Il mio parere, già espresso su questo blog, è che per alcune organizzazioni, in una data fase del loro ciclo di vita o per implementare determinati progetti, possono essere molto utili. Per altre potrebbe essere molto più ragionevole, ceteris paribus, ricercare altri strumenti di finanziamento. Inoltre, tutte le organizzazioni dovrebbero delineare un approccio strategico – e non estemporaneo – alla ricerca dei finanziamenti europei.
Analisi strategica, approccio di Abell e modelli di business
In questo post viene presentato l’approccio di Abell alla definizione del “business” di una organizzazione. A parere di chi scrive quello dell’esperto di management inglese è un contributo fondamentale per capire anche l’affermazione recente del “modello di business” canvas. Indirettamente, contribuisce parimenti a capire meglio la “matrice di finanziabilità” delle organizzazioni.
Finanziamenti pubblici e “congruenza” delle organizzazioni: una breve nota aggiuntiva a margine dell’analisi dei vincoli interni
Il post, completa l’analisi dei vincoli interni, fondamentale, come esposto nel post del 10 febbraio, per capire se per una data organizzazione sia opportuno o meno tentare di accedere a determinati canali di finanziamento pubblico o rispondere a determinati avvisi di finanziamento pubblici.
Mutatis mutandis, essa assume il significato assunto nel marketing dall’analisi di “congruenza” per capire, in quel caso, la “congruenza” fra track record e condizioni competitive di una organizzazione e caratteristiche di un dato segmento di mercato.
Matrice di finanziabilità e accesso ai fondi europei: l’analisi dei vincoli interni delle organizzazioni
Il post, dopo aver richiamato le analisi funzionali alla formulazione della matrice di finanziabilità delle organizzazioni (analisi strategica, analisi operativa, analisi finanziaria e analisi dei vincoli interni) si sofferma su quest’ultima.
L’analisi dei vincoli interni è fondamentale per capire se sia opportuno o meno tentare di accedere a determinati canali di finanziamento pubblico o rispondere a determinati avvisi di finanziamento pubblici. Si tratta dei vincoli giuridico-amministrativi (ammissibilità o meno di determinate figure giuridiche o dei territori in cui una organizzazione è localizzata) e dei vincoli di capacità, vincoli stabiliti sempre dagli avvisi di finanziamento (vincoli di capacità finanziaria e di capacità esecutiva).