Il post è un invito alla riflessione su alcune criticità che caratterizzano le proposte di regolamento sui Fondi dell’UE per la politica di coesione 2021-2027. La criticità principale è che la Commissione non parla di fondi per la politica di coesione economica, sociale e territoriale dell’UE, ma di “disposizioni comuni” che si applicano a sette fondi “a gestione concorrente” (aspetto questo affatto banale e, anzi, sostanziale). Fra questi, peraltro, vengono annoverati solo 4 dei 5 Fondi Strutturali e di Investimento Europeo del periodo 2014-2020 (FESR, FSE, Fondo di Coesione e FEAMP), in quanto il FEASR (che finanzia i Programmi di Sviluppo Rurale), nel periodo 2021-2027 viene ricollocato integralmente nella PAC.
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Alcuni aspetti delle proposte sulla ‘politica di coesione post 2020’ da capire meglio alla ‘Settimana Europea delle Regioni e delle Città’ (Ottobre 2018)
Il post è un invito alla riflessione sull’importanza di alcune innovazioni che riguardano il ruolo della politica di coesione nel bilancio UE 2021-2027. A fronte della mole ragguardevole di documentazione inerente ai fondi per la politica di coesione 2021-2027 distribuita a latere delle proposte di regolamento dalla Commissione, il post indica soltanto tre aspetti particolarmente critici, rispetto ai quali è auspicabile che la Commissione fornisca maggiori delucidazioni nel corso della ‘Settimana Europea delle Regioni e delle Città’ (8-11 Ottobre 2018).
Si fa presto a dire sviluppo locale: alcuni utili seminari presso il living lab GRID di Frosinone
Il post suggerisce alcune questioni da dibattere in alcuni seminari sullo sviluppo locale inseriti nell’ambito del Festival “Gradazioni Letterarie” che si tiene presso il living lab GRID di Frosinone dal 14 al 22 dicembre: la recente “legge sui piccoli comuni”, la proposta di istituire nel Lazio un assessorato “per i piccoli comuni e per le aree interne”, l’importanza per una migliore attuazione dell’approccio LEADER della possibile costituzione di una rete formale fra i GAL finanziati a valere della Misura 19 del PSR Lazio.
La PAC post 2020. Una PAC dei territori?
Il post muove dal “Documento di discussione sulla PAC dopo il 2020” dell’Associazione Italiana di Economia Agraria e Applicata presentato il 6 ottobre a Roma. Tale Documento, a mio parere opportunamente, richiede per la PAC post 2020 più attenzione ai territori e allo sviluppo locale. Una futura “PAC dei territori” è certamente condivisibile, ma va ripensato il come attuarla, in quanto diversi strumenti del II Pilastro della PAC che sostengono lo sviluppo locale restano inattuati. Ed anche per lo strumento più noto – il LEADER – i risultati continuano ad essere al di sotto delle aspettative.
Il seminario sulla riforma della PAC post 2020 (presso il CREA il prossimo 6 ottobre)
La “logica” dei Programmi di Sviluppo Rurale regionali
Anche i PSR, così come gli altri Programmi “complessi” cofinanziati dai Fondi SIE, hanno una “struttura” che viene formulata sulla base dell’Approccio di Quadro Logico (AQL). Certamente, si tratta, come sostenuto da molti, di documenti strategici di non facile lettura e in cui l’applicazione dell’AQL registra diversi adattamenti che, in alcuni casi, implicano delle autentiche storture nel “quadro logico” dei PSR.
Il dibattito sulla riforma della PAC post 2020
Il post evidenzia che il dibattito, già avviato, sulla riforma della PAC post 2020 presenta delle criticità che meritano maggiore attenzione. Fra tali criticità, che emergono anche nel questionario on line della Commissione alla base della consultazione aperta che termina il 2 maggio p.v., spiccano le seguenti: (i) possibilità di un indebolimento dell’articolazione della PAC in due pilastri; (ii) eccessiva enfasi sui rischi di carenza di cibo e sulla funzione di produttore di cibo del comparto agricolo; (iii) ridimensionamento del carattere multi-funzionale della PAC e dell’ancoraggio forte ai territori – approccio “place-based” – degli interventi per lo sviluppo rurale.