Il post pone in luce quali siano gli impatti qualificanti dei Piani di Sviluppo Locale (PSL) informati all’approccio CLLD/LEADER. L’impatto dei PSL, quale che sia il loro disegno strategico e gli strumenti di policy utilizzati si può articolare su tre livelli: (i) impatto sul comportamento di tutti gli operatori (sia quelli pubblici, sia quelli privati); (ii) potenziamento della dotazione del “capitale sociale” su scala locale. Questo, peraltro, ha un effetto catalizzatore non solo sulle ricadute socio-economiche dei PSL, ma anche sugli stessi processi di apprendimento presso gli stakeholder locali; (iii)
impatti economici sui territori interessati. Pertanto, il post fornisce anche, implicitamente, delle indicazioni sugli elementi chiave del “disegno di valutazione” dei PSL.
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La valutazione dell’impatto dell’Asse 1 “Ricerca, Sviluppo tecnologico e innovazione” dei POR FESR 2014-2020
Il post propone delle riflessioni sui processi innovativi e sulla valutazione degli interventi pubblici a sostegno della ricerca e dell’innovazione inclusi nei POR FESR regionali. Tale valutazione, in particolare, dovrebbe essere focalizzata sugli Assi 1 e 3 dei POR FESR (corrispondenti agli Obiettivi Tematici 1 e 3 dell’Accordo di Partenariato). L’articolo si concentra nello specifico sulla valutazione dell’Asse 1 dei POR FESR e sulla necessità di concentrare l’analisi su alcune key issues in grado di dare conto dei progressi a livello microeconomico e macroeconomico nell’interpretazione dei processi di genesi e diffusione dell’innovazione.
La valutazione delle Smart Specialisation Strategies. Il focus dell’analisi deve essere sugli “effetti di apprendimento”
Il post pone in luce quali siano gli obiettivi qualificanti delle Smart Specialisation Strategies (RIS3). Il post, di riflesso, fornisce delle conseguenti indicazioni sugli elementi chiave del “disegno di valutazione” delle RIS3. In particolare, spiega meglio l’importanza di valutare le RIS3 regionali a partire dagli “effetti di apprendimento” prodotti sia presso decisori pubblici e burocrati di loro fiducia, sia presso gli operatori pubblici e privati del sistema ricerca (in primis gli imprenditori). In una ipotetica “teoria del cambiamento” che cerchi di modellizzare gli impatti delle RIS3 (impatti molto difficili da spiegare, anche laddove sia possibile misurarli) tali “effetti di apprendimento” sono conditio sine qua non affinchè le RIS3 producano dei cambiamenti significativi delle strutture produttive, quale che sia la scala territoriale considerata.