Tag: Politica di coesione

La concentrazione tematica dei Fondi Strutturali 2021-2027

Il post presenta in termini divulgativi il significato del principio della “concentrazione tematica” dei Fondi Strutturali. Tale principio – qui illustrato segnatamente per il FESR – si sovrappone a quello di concentrazione “finanziaria”, dal momento che di fatto si concretizza in una serie di riserve di allocazione delle risorse pubbliche stanziate per obiettivi di politica economica e/o ambiti tematici di intervento. L’aspetto maggiormente rimarcato è che a latere della concentrazione tematica stricto sensu (a cui si dà corso con dei vincoli di allocazione delle risorse finanziarie), vanno considerati anche i vincoli sulle tipologie di intervento ammissibili e non ammissibili a beneficio, indicati nei Regolamenti verticali sui Fondi e quelli sulle categorie di intervento, come desumibili dall’Allegato I al Regolamento sulle Diposizioni Comuni (RDC). La tabella 1 dell’Allegato I al RDC, infatti, riporta una autentica nomenclatura delle categorie di intervento per i Fondi Strutturali, ciascuna delle quali è identificata da un codice (da 001 a 182).

Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva i Regolamenti sui Fondi Strutturali 2021-2027

Il breve post ricorda la conclusione del negoziato sui Fondi Strutturali 2021-2027. Mercoledì 23 Giugno, nel pomeriggio, il Parlamento Europeo riunito in seduta plenaria ha approvato in via definitiva i Regolamenti sulla “politica di coesione” 2021-2027 (segnatamente il Regolamento sulle Disposizioni Comuni, il Regolamento su FESR e Fondo di Coesione e quello sull’Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea). Questi Regolamenti saranno pubblicati il 30 Giugno sulla GUUE.

Risoluzione del Parlamento Europeo sui Recovery Plan. Quali insegnamenti trarne per l’attuazione di Recovery Plan e Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali?

Il post propone delle critiche all’odierna Risoluzione del Parlamento Europeo su formulazione, attuazione e valutazione dei Recovery Plan.
L’aspetto più controverso è la malcelata volontà della Risoluzione di porre il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e i Recovery Plan a latere degli strumenti tradizionali a sostegno della coesione economica, sociale e territoriale dell’UE (in primis i Fondi Strutturali).
Il Dispositivo e i Fondi Strutturali hanno fondamenti politici, giuridici e di politica economica ampiamente diversi ed è opportuno che sia così. Invece di spingere l’attuazione dei Recovery Plan nella direzione degli obiettivi dei Fondi Strutturali, come tenta di fare la Risoluzione, sarebbe molto più opportuno rivendicare una forte coerenza dei Recovery Plan nazionali e dei Programmi Operativi cofinanziati dei Fondi Strutturali e, soprattutto, la conclusione dei negoziati sugli Accordi di Partenariato nazionali e sui Programmi Operativi cofinanziati dai Fondi Strutturali.

I momenti di svolta del negoziato sui Fondi Strutturali 2021-2027

Il post ripropone un’analisi della rilevanza del “Green Deal europeo” quale faro del negoziato e della programmazione dei Fondi Strutturali 2021-2027. Il varo del “Green Deal europeo” e la successiva iniziativa per un “Piano di investimenti per un’Europa sostenibile” segnano un autentico turn around delle politiche europee. Seguendo il dibattito sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e lo scorcio finale del negoziato sull’Accordo di Partenariato (fulcro della programmazione dei Fondi Strutturali) si ha l’impressione che i decisori pubblici italiani considerino il “Green Deal” (e i molteplici elementi di novità nel quadro di policy europeo ad esso collegati) solo come degli ulteriori vincoli alla programmazione e non come delle opportunità per rifondare strutturalmente il fragile sistema economico del nostro Paese.

Le riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e le condizioni abilitanti dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali

Il post propone una analisi delle sinergie fra le c.d. “condizioni abilitanti” dei Fondi Strutturali e le riforme inserite nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del Governo Draghi.
Il fattore catalizzatore di ambedue le programmazioni possono essere le “strategie” e i piani di medio termine richiesti dalla normativa sui Fondi Strutturali per assolvere alle “condizioni abilitanti” (le “condizionalità” della programmazione 2014-2020). Le “strategie” e i piani di medio termine per assolvere alle “condizioni abilitanti”, infatti, sono strategie/documenti di policy di estrema rilevanza anche per rendere più performante l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il Piano “Next Generation EU” e il negoziato sui fondi europei 2021-2027

Le proposte avanzate dalla Commissione Europea il 27.05.2020 non solo delineano un ambizioso piano di ripresa socio-economica in Europa (“Next Generation EU”), ma rilanciano anche il negoziato sui fondi UE post 2020. A livello europeo, pertanto, è in corso un duplice negoziato molto complesso.
Il post, volutamente didascalico, tenta di chiarire meglio alcuni elementi essenziali di questo duplice negoziato e rimarca che lo Strumento dell’UE per la ripresa (da molti giornalisti indicato con approssimazione come “recovery fund”), sia sul piano logico sia su quello giuridico andrebbe accostato più correttamente al “sistema delle risorse proprie” dell’UE e non tanto al Quadro Finanziario Pluriennale post 2020 (che delinea il profilo delle spese dell’Unione dal 2021 al 2027).

La riprogrammazione degli “strumenti finanziari” della politica di coesione per contenere gli effetti recessivi dell’epidemia di COVID-19

Il contributo tratta gli interventi di riprogrammazione degli “strumenti finanziari” della politica di coesione finalizzati a contrastare gli effetti recessivi dell’epidemia di COVID-19. A tale riguardo viene posto l’accento sull’importanza delle misure di semplificazione del loro utilizzo, dal momento che il regolamento generale del 2013 sui Fondi SIE e il Regolamento di esecuzione (UE) N. 821/2014 prevedono procedure alquanto time-consuming sia per la loro gestione, sia per il loro monitoraggio. Le misure di semplificazione, quindi, potrebbero accelerare di molto sia il set up di nuovi strumenti finanziari, sia la rendicontazione finale delle spese.

Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus e rafforzamento della capacità di spesa dei Fondi Strutturali

Il post esamina le azioni dell’Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus volte a potenziare la capacità di spesa dei programmi pluriennali cofinanziati dai Fondi Strutturali. Quelle più rilevanti sono le seguenti: (i) riallocazione delle risorse finanziarie ancora non impegnate/spese fra Assi prioritarie dei programmi (all’interno di un dato Fondo); (ii) riallocazione delle risorse fra Fondi “per la coesione” (in Italia FESR e FSE); (iii) riallocazione delle risorse fra “categorie” di regioni (regioni “più sviluppate”, “in transizione” e “meno sviluppate”).

Le misure recenti dell’UE per accelerare la spesa dei Fondi Strutturali: una grande opportunità per l’Italia

Il post illustra la possibile rilevanza per l’Italia delll’Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus della Commissione. Questa Iniziativa, infatti, potrebbe rilevarsi particolarmente importante in primo luogo per Paesi quali il nostro in ritardo nell’esecuzione finanziaria dei Programmi (si vedano i dati aggiornati al 17.04.2020 riportati sul portale “CohesionData”). Ciò a patto che nell’anno contabile 2020-2021 (lasso di tempo in cui sarà concesso un cofinanziamento al 100% degli interventi) sarà in grado di presentare un ammontare elevato di spese certificate.

La riprogrammazione dei Fondi Strutturali per contrastare gli effetti recessivi dell’epidemia di Coronavirus. Una lettura d’insieme

Il contributo propone una lettura di insieme degli interventi di contrasto della crisi economica ex epidemia di Coronavirus, formulati dalla Commissione per valorizzare i pre-finanziamenti a valere dei Fondi Strutturali non spesi nel 2019 e le risorse stanziate per l’anno 2020. Si fa riferimento agli interventi previsti dalla c.d. Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus (Coronavirus Response Investment Initiative Plus – CRII Plus), che ruotano intorno a tre linee strategiche: (i) ampliamento della sfera di intervento dei Fondi Strutturali; (ii) rafforzamento della capacità di assorbimento delle risorse stanziate (e, quindi, della capacità di spesa dei programmi cofinanziati dai Fondi SIE); (iii) semplificazione delle procedure amministrative.