Questo breve articolo presenta i principali interventi di mitigazione della crisi economica provocata dalla pandemia di COVID-19 proposti dalla Commissione a valere dei Fondi Strutturali. In particolare, si sofferma su quelli previsti dalla c.d. Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus (Coronavirus Response Investment Initiative – CRII). Si pone in evidenza che se, da un lato, la pandemia in corso pone sfide del tutto nuove ai decisori politici, dall’altro gli interventi ricalcano ampiamente quelli lanciati dalla Commissione su finire del 2008 per contrastare gli effetti negativi della crisi finanziaria globale avviatasi nel biennio 2007-2008. Di conseguenza, la Commissione e le Autorità di Gestione dei programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali, appunto per il fatto che gli interventi emergenziali di risposta della CRII sono già stati sperimentati una volta, hanno già maturato una base di conoscenza su come valorizzarli al meglio.
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Il Quadro Finanziario Pluriennale dell’UE 2021-2027 e il “nuovo” Fondo Sociale Europeo Plus
Il post rimarca che il “nuovo” FSE Plus 2021-2027 – un programma quadro in cui confluiranno più linee di finanziamento della programmazione in corso – sarà molto di più che non nel passato uno strumento “settoriale”, fortemente tarato sulla dimensione “sociale” della politica di coesione. Al tempo stesso, gli interventi saranno parimenti molto più condizionati dai Programmi Nazionali di Riforma varati nell’ambito del c.d. “semestre europeo”. La mia impressione è che, fin qui, il percorso partenariale nazionale di definizione dell’Accordo di Partenariato 2021-2027 non abbia tenuto adeguatamente in considerazione questi aspetti e, soprattutto, il fatto che il “nuovo” FSE Plus sul piano politico è molto di più che una semplice evoluzione del FSE come conosciuto finora.
Fondi Strutturali 2021-2027. Il percorso istituzionale in Italia per formulare il nuovo Accordo di Partenariato
Anche per il periodo 2021-2027 il documento strategico di riferimento, in tutti gli Stati membri dell’UE, per programmare gli interventi cofinanziati dai Fondo Strutturali sarà l’Accordo di Partenariato. Il post fornisce un breve resoconto del percorso istituzionale già sviluppato in Italia, a partire dal 27 marzo 2019, per formulare l’Accordo di Partenariato 2021-2027.
Fondi Strutturali 2021-2027. Gli scopi differenti di “opzioni di costo semplificate” e “forme di finanziamento non collegate ai costi”
Questo articolo, riprendendo il post del 10.10.2019, tenta di spiegare meglio gli scopi ben diversi di “opzioni di costo semplificate” e “finanziamenti legati ai risultati”. In estrema sintesi, le “opzioni di costo semplificate” vanno nella direzione di rafforzare la “velocità di spesa” (“capacità di spesa”) dei Programmi. I “finanziamenti non collegati ai costi delle operazioni pertinenti”, invece, corrispondono all’esigenza, a mio avviso ancora più stringente, di rafforzare la qualità della spesa cofinanziata dai Fondi Strutturali 2021-2027.
Il “nuovo” Fondo Sociale Europeo 2021-2027, gli interventi di inclusione sociale e la sperimentazione di “forme di finanziamento non collegate ai costi”
Il post discute dell’importante novità, nell’ambito delle forme di sostegno dei Fondi Strutturali, costituita dai finanziamenti legati ai risultati. E’ una forma di spesa del tutto innovativa prevista sia dal nuovo regolamento finanziario dell’UE – Reg. (UE, Euratom) n. 1046/2018 – sia dalla proposta di regolamento generale sui Fondi Strutturali per il periodo 2021-2027. Tale innovazione, a parere di chi scrive, dischiude delle prospettive molto interessanti per (i) un miglioramento generale degli interventi di inclusione sociale finanziati dal “nuovo” FSE Plus 2021-2027 (e non solo da questo); (ii) un maggiore orientamento dei progetti finanziati da tale forma di sostegno dei Fondi ai risultati e, non ultimo, (iii) un più ampio ricorso dei pubblici poteri, anche al di fuori del campo di azione dei Fondi Strutturali, a interventi di inclusione sociale e di lotta alla povertà informati ai principi della finanza di impatto.
La politica di coesione 2021-2027 di Ursula von der Leyen
La lettera di ‘affidamento di incarico’ che la neo-eletta presidente della Commissione Ursula Von der Leyen ha inviato alla neo-designata commissaria per le politiche di coesione Elisa Ferreira conferma l’approccio alla programmazione dei Fondi Strutturali 2021-2027 già espresso dalla Commissione con le sue proposte di maggio 2018.
Indicatori per l’attribuzione della riserva di efficacia dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali
Gli articoli 20-22 e l’Allegato II del Regolamento generale sui Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE) prevedono che nel corso di quest’anno la Commissione effettui la valutazione sugli indicatori individuati dalle Autorità di Gestione dei Programmi per l’attribuzione della riserva di efficacia. Il post presenta brevemente i criteri di scelta degli indicatori per l’attribuzione della riserva di efficacia dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali
Orientamento ai risultati dei Fondi Strutturali e “performance framework”
Il post pone in evidenza l’importanza del “performance framework” – previsto dagli articoli 20, 21 e 22 del Regolamento generale sui Fondi Strutturali e di Investimento Europeo 2014-2020 – per rafforzare l’orientamento ai risultati dei programmi cofinanziati da questi Fondi e, almeno in linea di principio, anche la loro efficacia.
Fondi Strutturali e agenda urbana: un breve confronto fra le programmazioni 2014-2020 e 2021-2027
L’articolo presenta brevemente alcuni elementi innovativi dell’attuazione dell’agenda urbana nell’ambito della politica di coesione 2021-2027. Questi si possono rinvenire nella proposta di regolamento sul FESR e, soprattutto, nelle richieste di emendamento avanzate dal Parlamento Europeo alle proposte deliberate dalla Commissione.
Il Parlamento Europeo ha richiesto di aumentare la riserva delle risorse finanziarie del FESR da destinare all’agenda urbana e, ancor più importante, di prendere come termine di riferimento non le ripartizioni amministrative, ma le “aree urbane funzionali”. Questo è un aspetto di estrema rilevanza, in quanto impone di rafforzare la pertinenza fra strategie di sviluppo urbano ed effettivi fabbisogni delle comunità servite e, indirettamente, dovrebbe parimenti imporre una maggiore attenzione ai legami “funzionali” fra aree urbane ed aree sub-urbane.
Alcune considerazioni sulla progettazione integrata territoriale nella politica di coesione 2021-2027
Il post esamina il possibile spazio strategico degli interventi a sostegno dello sviluppo territoriale nella politica di coesione 2021-2027. Esso rimarca, in particolare, l’importanza degli emendamenti del Parlamento Europeo alle proposte di regolamento inerenti alla politica di coesione post 2020 avanzate dalla Commissione, per rafforzare la progettazione integrata territoriale nel periodo 2021-2027 in tutti i territori dell’UE. Il Parlamento, infatti, non solo ha richiesto di aumentare la riserva delle risorse finanziarie del FESR da destinare all’agenda urbana, ma ha anche richiesto di rafforzare gli interventi del FESR nelle aree rurali e di introdurre anche per questi interventi una riserva della dotazione nazionale FESR (pari al 5%).