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Nuove politiche per la competitività dell’UE e Clean Industrial Deal

Il post illustra obiettivi, settori di riferimento e business drivers del Clean Industrial Deal, presentato dalla Commissione Europea il 26 febbraio scorso, quale parte integrante del Competitiveness Compass. Il Clean Industrial Deal ha quali settori di riferimento: 1. Settori energivori e rilevanti per la competitività europea (metallurgia e siderurgia, industria chimica e automotive); 2. Settori clean-tech, ossia settori ex Net Zero Industry Act.

Tecnologie strategiche critiche per l’Europa della STEP e struttura del pilastro Colmare il divario innovativo del Competitiveness Compass

Il post pone in luce la coerenza delle tecnologie strategiche critiche della Strategic Technologies for Europe Platform (STEP) – tutte knowledge intensive – con il primo pilastro “Colmare il divario innovativo” della bussola per la competitività, presentata dalla Commissione il 29 gennaio scorso.
In estrema sintesi, ponendo a confronto le aree strategiche settoriali del primo pilastro “Colmare il divario innovativo” della bussola per la competitività e i settori tecnologici della STEP emerge chiaramente come almeno il primo pilastro si pone assolutamente in continuità con la strategia di politica industriale già ampiamente delineata dal “Regolamento STEP”.

Rilancio della competitività in Europa. Il pilastro Colmare il divario innovativo del Competitiveness Compass

Il post presenta la struttura del Competitiveness Compass (bussola per la competitività), che sarà una sorta di base strategica di riferimento delle politiche pubbliche europee del secondo mandato della von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea (2024 – 2029).
La bussola per la competitività è articolata in tre pilastri e cinque enablers. I tre pilastri sono: (i) colmare il divario innovativo; (ii) decarbonizzazione e competitività; (iii) autonomia strategica dell’UE.
Il post, in particolare, illustra sinteticamente sub-aree strategiche di intervento e flagship initiatives (piani di azione) del primo pilastro Colmare il divario innovativo.

Il 2025 sarà ricordato come “un anno vissuto pericolosamente” dalle Autorità di Gestione dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali

Il post illustra le principali scadenze strategiche del 2025 per i Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali. Due di queste – la presentazione da parte dell’Autorità di Gestione della valutazione sul riesame intermedio dei Programmi entro il 31 marzo e la verifica del rispetto della clausola di disimpegno automatico (“N+3”) entro il 31 dicembre – sono ampiamente attenzionate da tempo (anche per il fatto che sono previste dalla base regolamentare dei Fondi Strutturali).
La terza scadenza – che si dovrebbe collocare nel periodo maggio – giugno 2025 – riguarda la Commissione e concerne la presentazione delle proposte ufficiali sul Quadro Finanziario Pluriennale post 2027 e sui nuovi strumenti di finanziamento dell’UE.

Le attività di formazione a favore degli occupati e il Fondo Nuove Competenze

Il Fondo Nuove Competenze (FNC), nella fase attuale, si configura come il principale strumento pubblico di sostegno alla formazione permanente degli addetti.
Esso, tuttavia, non finanzia direttamente i costi della formazione (aule, strumenti per la didattica e remunerazione dei formatori). Il FNC, infatti, copre tutti gli oneri retributivi, contributivi e previdenziali delle ore di lavoro degli addetti dedicate alle attività formative (fino a un massimo di 250 ore). I costi diretti della formazione possono essere coperti dalle aziende con risorse proprie, altri contributi pubblici (in primo luogo quelli del Fondo Sociale Europeo Plus) e quelli dei Fondi Paritetici Interprofessionali e del Fondo per la formazione e il sostegno del reddito dei lavoratori.

Regolamento STEP, RIS3 regionali e “riesame intermedio” dei Programmi FESR 21-27

Il breve post, dopo aver ricordato di nuovo che il «Regolamento STEP» sulla “Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa” (Strategic Technologies for Europe Platform – “STEP” prevede, inter alia, l’introduzione di nuovi “campi di intervento” (6 per il FESR e 2 per il FSE+) e la possibilità per le Autorità di Programma di inserire nuovi Obiettivi Specifici (OS), ricorda parimenti che i progetti che potranno essere ammessi a beneficio nell’ambito dei due nuovi OS non dovranno avere per oggetto la ricerca di base, dovranno possedere caratteristiche di innovatività molto elevate e anche un “time-to-market” alquanto ristretto.
Prima di procedere ad un “riesame intermedio” dei Programmi orientato a obiettivi e tecnologie strategiche critiche del «Regolamento STEP», pertanto, sarebbe opportuno: (i) mettere in cantiere anche un “riesame intermedio” delle RIS3 regionali; (ii) fare uno scouting molto prudente – presso imprese high tech regionali e Organismi di Ricerca – di possibili progetti che abbiano le caratteristiche di cui sopra; (iii) considerare con attenziona la circostanza che il futuro “parco progetti” per gli OS 1.6 e 2.9 potrebbe anche essere alimentato da: progetti dotati di un “marchio di eccellenza” convenzionale (“Seal of Excellence”); progetti dotati di un “marchio di sovranità” ai sensi dell’art. 4 del «Regolamento STEP»; progetti di sviluppo e fabbricazione di tecnologie strategiche critiche già finanziati da altre fonti di finanziamento e rendicontabili anche a valere delle due nuove Priorità dedicate dei PR FESR (denominati, in gergo, “progetti coerenti”, o anche “progetti inseriti”).

Regolamento STEP sulle “tecnologie strategiche critiche” e “riesame intermedio” dei Programmi cofinanziati dal FESR. Ieri, oggi, domani

Il breve articolo esamina nuovamente i molteplici vantaggi comportati da un “riesame intermedio” dei Programmi cofinanziati dal FESR orientato agli obiettivi strategici del «Regolamento STEP» sulle “tecnologie strategiche critiche” per l’Europa e informato alle nuove modalità di “riesame intermedio” di cui all’art. 13 del Regolamento in parola (Reg. (UE) 2024/795).
Fra questi vantaggi, quelli che fanno certamente più gola a decisori politici e dirigenti apicali delle Autorità di Programma sono quelli “finanziari” (cofinanziamento al 100% delle Priorità inserite nei Programmi per sostenere la fabbricazione e lo sviluppo delle “tecnologie strategiche critiche” indicate nel «Regolamento STEP» e pre-finanziamento del 30% della dotazione di tali Priorità, versato a titolo di pre-finanziamento eccezionale una tantum in aggiunta a quello annuale ordinario).
Il post rimarca anche che le condizioni di finanziamento molto favorevoli implicate da una revisione dei Programmi informata al «Regolamento STEP» non sono ancorate a una richiesta di riprogrammazione avanzata entro il 31 Agosto 2024. Le migliori condizioni di finanziamento saranno accessibili anche se la richiesta di riprogrammazione sarà avanzata entro il 31 Marzo 2025, come da “riesame intermedio” ordinario disciplinato dall’art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060. In altri termini, le migliori condizioni di finanziamento sono legate solo all’inserimento di due Priorità che finanzino interventi coerenti con gli obiettivi strategici del «Regolamento STEP» (e non alla data entro la quale viene richiesto alla Commissione una revisione dei Programmi per inserire tali Priorità).

Il DL Coesione e la revisione intermedia del Programma Nazionale Ricerca Innovazione e Competitività

Il “riesame intermedio” dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali, come ampiamente argomentato nei post degli ultimi mesi, sarà fortemente influenzato da (i) il «Regolamento STEP» sulla “Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa”; (ii) il DL Coesione (DL 60/2024, convertito con L. 95/2024 (pubblicata sulla il GURI – Serie Generale n. 157/2024 – il 6 Luglio scorso).
Ne forniscono chiara evidenzia l’art. 8 del DL Coesione (articolo che disciplina l’attuazione in Italia del «Regolamento STEP») e l’art. 31. Le disposizioni di questi articoli vincolano fortemente il “riesame intermedio” del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027 (PN RIC 21-27). Riflettendo sulle modifiche del DL Coesione al PN RIC, emerge come esso trascuri due rilevanti novità nel panorama della politica industriale europea: (i) la modifica delle soglie dei parametri per la classificazione dimensionale delle imprese – in Micro Imprese, Piccole Imprese, Medio Imprese e Grandi Imprese – di cui alla Direttiva delegata (UE) 2023/2775 della Commissione (tale Direttiva dovrà essere recepita in tutti gli ordinamenti nazionali entro il 24.12.2024); (ii) la recente modifica degli Orientamenti sugli Aiuti di Stato a finalità regionale – ex Comunicazione della Commissione COM(2024) 3570 del 31 Maggio scorso – che, in estrema sintesi, offre la possibilità di elevare di 10 punti percentuali l’intensità massima di sostegno di questi aiuti nelle Regioni Meno Sviluppate per quegli investimenti intesi a sostenere produzione e sviluppo di “tecnologie strategiche critiche”. A tal fine, tutti gli Stati Membri dovranno richiedere la revisione della Carta degli Aiuti di Stato a finalità regionale entro il 16 Settembre p.v.

L’inserimento di nuove Priorità per produrre “tecnologie strategiche critiche STEP” nei Programmi cofinanziati dal FESR. Opportunità e rischi

Il «Regolamento STEP» sulla “Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa” (Strategic Technologies for Europe Platform – “STEP”) inciderà ampiamente sul “riesame intermedio” dei Programmi FESR, in particolare i Programmi Regionali FESR (PR FESR), soprattutto grazie alla possibilità di inserire dei nuovi Obiettivi Specifici (OS) nell’ambito di separate Priorità dedicate (OS 1.6 inerente all’intero novero delle “tecnologie strategiche critiche STEP” e OS 2.9 inerente alle “tecnologie pulite ed efficienti nell’uso delle risorse”).
Dall’inserimento di nuovi OS 1.6 e 2.9 scaturiscono rilevanti vantaggi, legati in primo luogo alla possibilità di semplificare moltissimo il processo di “riesame intermedio”, ma scaturiscono anche delle minacce, legate soprattutto al rischio che l’inserimento dei nuovi OS sia solo funzionale, appunto, a semplificare il “riesame intermedio” e non anche a un miglioramento del disegno strategico dei Programmi.
L’inserimento dei nuovi OS 1.6 e 2.9, peraltro, prevede dei consistenti vantaggi anche in termini di migliori condizioni di finanziamento (in primo luogo il fatto che le due distinte Priorità dedicate in cui verranno inseriti i nuovi OS saranno cofinanziate al 100% dall’UE). Anche in relazione alle migliori condizioni di finanziamento di operazioni intese a sostenere la produzione e lo sviluppo di “tecnologie strategiche critiche STEP”, tuttavia, vi sono degli elementi di criticità di cui tenere conto. Fra questi spicca il fatto che l’art. 10 del «Regolamento STEP» circoscrive le risorse finanziarie ascrivibili ai due nuovi OS 1.6 e 2.9 a un massimo del 20% della dotazione iniziale nazionale del FESR.

La revisione degli Aiuti di Stato a finalità regionale e il “riesame intermedio” dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali

Alla luce della forte rilevanza del DL Coesione (DL 60/2024 del 7 Maggio 2024) per la riforma delle politiche di coesione in Italia e, soprattutto, delle condizioni estremamente favorevoli previste dal «Regolamento STEP» sulla “Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa” (Reg. (UE) 2024/795) per l’inserimento nei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali di nuovi Obiettivi Specifici e nuovi interventi intesi a promuovere la produzione e lo sviluppo di “tecnologie strategiche critiche STEP” (articolate in tre cluster), sia il DL Coesione, sia il «Regolamento STEP» incideranno ampiamente sul “riesame intermedio” dei Programmi previsto dall’art. 18 del Reg. (UE) 2021/1060 funzionale, inter alia, all’allocazione definitiva del c.d. “impegno di flessibilità” della dotazione finanziaria delle ultime due annualità 2026 e 2027 dei Programmi
Il post illustra come le condizioni favorevoli a una revisione dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali informata al «Regolamento STEP» siano rafforzate dalla recente revisione degli Orientamenti sugli Aiuti di Stato a finalità regionale. L’emendamento, infatti, prevede la possibilità di elevare il massimale di intensità degli aiuti a finalità regionale per quegli incentivi intesi a sostenere la produzione e lo sviluppo di tecnologie strategiche critiche coperte dal «Regolamento STEP».