Il post, a partire dalla disamina del recente rapporto di valutazione della Commissione sull’efficacia del FSE 2014-2020 nel promuovere l’inclusione sociale e contrastare la povertà, rimarca che, con riferimento ai criteri valutativi efficacia e impatto, il “disegno di valutazione”, una volta stabilito un dato “ambito di valutazione”, può essere compiutamente definito solo una volta effettuata una mappatura articolata e attenta di (i) tipologie di intervento finanziate, (ii) gruppi target prevalenti di ogni tipologia di intervento e, non ultimo, (iii) procedure di selezione e attuazione degli interventi finanziati. La mappatura di questi elementi di analisi ineludibili, infatti, condiziona la formulazione della “theory of change” di riferimento e la mappatura degli impatti attesi, ma condiziona anche le Domande Valutative e i relativi criteri di giudizio ed anche la scelta di metodi e strumenti di analisi.
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Indicatori per l’attribuzione della riserva di efficacia dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali
Gli articoli 20-22 e l’Allegato II del Regolamento generale sui Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE) prevedono che nel corso di quest’anno la Commissione effettui la valutazione sugli indicatori individuati dalle Autorità di Gestione dei Programmi per l’attribuzione della riserva di efficacia. Il post presenta brevemente i criteri di scelta degli indicatori per l’attribuzione della riserva di efficacia dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali
Orientamento ai risultati dei Fondi Strutturali e “performance framework”
Il post pone in evidenza l’importanza del “performance framework” – previsto dagli articoli 20, 21 e 22 del Regolamento generale sui Fondi Strutturali e di Investimento Europeo 2014-2020 – per rafforzare l’orientamento ai risultati dei programmi cofinanziati da questi Fondi e, almeno in linea di principio, anche la loro efficacia.
Fondi Strutturali 2021-2027. Semplificare, ma senza smantellare la valutazione
Il post critica alcune “misure di semplificazione” proposte dalla Commissione Europea per i Fondi Strutturali 2021-2027. In particolare, avverte del rischio che quattro “misure di semplificazione” che concernono programmazione e valutazione degli interventi possano completamente destrutturare il processo di valutazione di risultati e impatti.
L’impatto dei Piani di Sviluppo Locale bottom up. L’importanza degli “effetti di apprendimento”
Il post pone in luce quali siano gli impatti qualificanti dei Piani di Sviluppo Locale (PSL) informati all’approccio CLLD/LEADER. L’impatto dei PSL, quale che sia il loro disegno strategico e gli strumenti di policy utilizzati si può articolare su tre livelli: (i) impatto sul comportamento di tutti gli operatori (sia quelli pubblici, sia quelli privati); (ii) potenziamento della dotazione del “capitale sociale” su scala locale. Questo, peraltro, ha un effetto catalizzatore non solo sulle ricadute socio-economiche dei PSL, ma anche sugli stessi processi di apprendimento presso gli stakeholder locali; (iii)
impatti economici sui territori interessati. Pertanto, il post fornisce anche, implicitamente, delle indicazioni sugli elementi chiave del “disegno di valutazione” dei PSL.
Social Impact Bonds e valutazione dell’impatto sociale delle organizzazioni
Recentemente è fortemente aumentata la richiesta, da parte di vari portatori di interesse, di una maggiore attenzione delle organizzazioni “mission driven” per l’importanza di una rigorosa valutazione di impatto delle loro attività “public benefit”. Una maggiore attenzione di queste organizzazioni per l’impatto socio-economico prodotto è certamente auspicabile. Ma bisogna anche tenere in debita considerazione le difficoltà finanziarie, operative e anche metodologiche che piccole organizzazioni con budget limitati possono incontrare nell’effettuare rigorose valutazioni di impatto. E scongiurare il rischio che le organizzazioni le usino soltanto come strumento per rafforzare la loro immagine.
I Social Impact Bonds, le politiche pubbliche orientate all’impatto e “il cuore invisibile dei mercati”
I Social Impact Bonds non sono una panacea per affrontare qualsiasi sfida sociale. E, soprattutto, il loro successo non viene a dipendere solo da un cambio di paradigma nella formulazione e valutazione delle politiche pubbliche. Servono anche il consolidamento della propensione sia delle organizzazioni private “mission oriented” che erogano i servizi di interesse collettivo in partenariato con il settore pubblico, sia degli investitori finanziari a perseguire simultaneamente un ritorno sociale (impatto sociale misurabile e sostenibile) e un ritorno economico-finanziario, secondo l’approccio “blended value” proposto da Jed Emerson.
Alcune note sull’importanza della valutazione dei Social Impact Bonds
I Social Impact Bonds (SIBs) sono strumenti di finanza strutturata che sostengono l’esternalizzazione dei servizi pubblici sulla scorta di clausole “pay-for-success”, per cui finanziatori ed erogatori privati di servizi sociali saranno remunerati non sulla base dell’output (“quantità” di servizi erogati ai destinatari), ma sulla base del loro effettivo contributo alla soluzione dei problemi sociali (impact).
Ne consegue che una rigorosa valutazione di impatto dei SIBs è parte fondamentale dell’agreement su questi strumenti finanziari innovativi.
La valutazione del processo di attuazione degli incentivi alle imprese
Il post rimarca la rilevanza dell’analisi del processo di implementazione e del tasso di take up in sede di valutazione degli incentivi alle imprese. Solo interpretando correttamente il valore del tasso di take up e di altri indicatori di avanzamento procedurale degli investimenti ammessi a beneficio, si potrà dare conto degli impatti sulle imprese beneficiarie rilevati tramite analisi contro-fattuali.
La valutazione dell’efficacia degli incentivi alle imprese: l’importanza della verifica sulla “necessità” degli aiuti
Il post rimarca la rilevanza dell’analisi del “principio di necessità” in sede di valutazione degli incentivi alle imprese. In termini concreti, questo implica una rigorosa analisi preliminare delle condizioni di fallimento del mercato e/o altre imperfezioni di mercato e condizioni di sotto-investimento che giustificano l’attivazione di regimi di aiuto e, sulla base di questa, una stima della “adeguatezza” e della “proporzionalità” dell’aiuto.